Il Codice Vulci: in mostra la forza poetica e generatrice dei simboli

La scultura ceramica si confronta con il tema del simbolo, all’interno di uno spazio archeologico e
di un ex-convento quattrocentesco.
Gli artisti: Luigi Belli, Giorgio Crisafi, Antonio Grieco, Mirna Manni, Riccardo Monachesi,Jasmine Pignatelli, Paolo Porelli, Alfonso Talotta, Paolo Torella, Mara van Wees
a cura di Gianna Besson.
Quando: Dal 8 luglio al 10 settembre 2017
DOMUS del CRIPTOPORTICO
Dove: Parco Archeologico e Naturalistico di Vulci
Inaugurazione 8 luglio 2017, ore 18
EX – CONVENTO di SAN FRANCESCO
Museo della ricerca Archeologica di Vulci, a Canino (VT)
Inaugurazione 8 luglio 2017, ore 11
L’arte contemporanea nel cuore dell’antico. La mostra “Il CODICE VULCI” porta per la
SECONDA volta le sculture in ceramica di 10 artisti contemporanei all’interno di due luoghi
affascinanti: la Domus del Criptoportico, spazio sotterraneo di una dimora aristocratica romana
risalente alla fine del II sec. a. C. all’interno del parco archeologico di Vulci, e l’ex-convento di San
Francesco che ospita, a Canino, il Museo della Ricerca archeologica di Vulci. Questi spazi di
antichità e memoria etrusca, romana e cristiana sono lo sfondo ideale per un dialogo tra il tempo, la
storia e la scultura ceramica stessa, un luogo di confronto tra la simbologia del passato e il
linguaggio dell’arte di oggi. Quadrato, triangolo, ovale, cerchio e croce sono i simboli, presenti
nella civiltà etrusca e in quella cristiana, che gli artisti hanno scelto per rileggere e reinterpretare
valori, speranze, slanci vitali e aspirazioni alla trascendenza degli uomini dell’antichità e di tutti i
tempi. Un filo sottile e tenace collega il codice di simboli e segni rinvenuti nelle tombe etrusche
con quelli contenuti nelle immagini della contemporaneità e su questo ideale legame si innesta la
creatività artistica che sceglie di plasmare l’argilla, materia di sempre, rinnovandone l’emozione
con un gesto presente.
L’evento è presentato dalla Fondazione Vulci con i Comuni di Canino e Montalto di Castro e con la
collaborazione della Delegazione FAI Viterbo e della Soprintendenza Archeologica del Lazio e
dell’Etruria Meridionale e con il patrocinio della Regione Lazio e della Provincia di Viterbo.
Dieci gli ARTISTI che aderiscono al progetto “IL CODICE VULCI”. Ognuno di loro è
presente con un riferimento diverso sia nel Criptoportico che nel ex-convento.
Luigi Belli sovrappone ossa e teschi in ceramica smaltata sul simbolo di una lastra quadrata e, in
una teca, triangoli di cuori.. Giorgio Crisafi ispira al simbolo dell’uovo le impronte della sua
storia personale e alla corona della croce la circolarità di vita e morte. Antonio Grieco costruisce
una torre a triangolo e traccia un alfabeto di segni iscritti in due ovali. Mirna Manni apre un
ovale nei suoi tre obelischi e compone una croce scandita da moduli come scatole infilzate da ferri.
Riccardo Monachesi frammenta in tasselli l’emozione della scritta INRI della croce e celebra con
i vasi a uovo, tutti uguali meno uno, lo stupore del miracolo della Maddalena. Jasmine Pignatelli
scava l’uovo generatore e modula croci nello spazio, imprimendo alla ceramica la forza di un
concetto. Paolo Porelli con figure antropomorfe grida la croce e mostra il cerchio del cielo.
Alfonso Talotta dipinge di colori i quadrati di terra e spacca con il vuoto di un triangolo la forma
di un calice. Paolo Torella inserisce l’uovo-simbolo nel cerchio di ferro e nella croce di legno e fa
vibrare le lamelle di un quadrato su cui attacca segni in ceramica di antichi simboli. Mara van
Wees: evoca su un quadrato le profondità delle Vie Cave e gioca coi volumi dinamici di calici che
si combinano a forma di croce.

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