Il 25 marzo a Viterbo era la Fiera dell’Annunziata

Un secondo 25 marzo senza la Fiera dell’Annunziata a Viterbo. Lo scorso anno ci eravamo dati appuntamento al 2021 in quanto l’11 marzo 2020, l’Organizzazione Mondiale della Sanità annunciava il coronavirus.
La pandemia però abbiamo capito che non fissa scadenze e ci rimanda ancora ad altra data.
La Fiera dell’Annunziata arrivava pochi giorni dopo l’equinozio di primavera e si dislocava, dalla prima mattinata fino al tramonto, lungo un percorso di circa 3 km, toccando le principali vie e piazze del centro storico di Viterbo: Porta Romana, piazza Fontana Grande, piazza del Comune, piazza del Sacrario, via Marconi, via Cairoli, piazza San Faustino, piazza della Rocca, piazza del Teatro, risalendo poi per via Matteotti, sino a finire davanti all’antica Porta Fiorentina. Un percorso gioioso tra bancarelle colorate, oggettistica, abbigliamento, frutta secca, caratteristici lupini ,dolciumi, giocattoli e curiosità, coinvolgendo adulti e bambini in un vortice di colori e profumi (negli ultimi anni sempre più esotici).
Sono proprio voci e allegria le due due note stonate che segnano l’assenza dell’evento di cui il Covid-19 ci ha privato insieme ai tanti altri sospesi ormai da un anno. Che dire?Custodiremo caro nei nostri cuori il ricordo dei cedri della Pasqualina passata ad altra vita(nella foto di Donatella Agostini) sperando di ritrovarli in un banco allestito dai giovani produttori agricoli nei mercati rionali, nulla scalfirà le nostre tradizioni, la nostra storia che ritroveremo con una luce diversa, quella della fierezza dell’appartenenza che proprio perchè ci accomuna le rende intoccabili.
Torneremo a gustare i panini imbottiti di ottima porchetta di Vallerano, una presenza immancabile all’Annunziata, ritroveremo quelle bancarelle dove con lista alla mano cercavamo le cose che si possono trovare solo lì.
La  Fiera  del 25 marzo a cui i viterbesi e non solo rimangono affezionati, che aspettano di ritrovare il prossimo anno.(S.G.)

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