Gustavo Sandrucci: una vita tutto “gus”

Cristiano Politini

Si sa, nel motorsport bisogna sgomitare e non poco per arrivare al successo, specialmente se si parte dalla Tuscia, dove questo sport non è molto praticato e sviluppato. È il caso del talentoso pilota viterbese Gustavo Sandrucci, premiato di recente dall’ACI Sport per i successi ottenuti nella stagione 2017. Sandrucci, reduce dal titolo nella Clio Cup conquistato con sette vittorie, quattro secondi posti e tre pole position, è pronto per un altro anno dedicato all’attività in pista.
Lo abbiamo incontrato e si è raccontato a tutto tondo a TusciaUp, svelando i piani futuri e i segreti del suo successo nell’ultima stagione.

Come nasce il Gustavo Sandrucci pilota?
La mia vita ha sempre avuto una costante: le corse. Infatti, quest’anno era il mio diciottesimo anno di licenza. Avevo già vinto un italiano nel 2001 con la Rover, per poi continuare a correre a livello agonistico fino al 2003. Successivamente, ho preso una pausa dal motorsport sia per motivi di studio sia perché non sentivo più una grande motivazione dentro. Fortunatamente però, sono rimasto nell’ambito delle corse facendo l’istruttore di guida: dal 2011 sono con AMG Driving Academy, dove, nel 2015, sono diventato capo istruttore. La mia vita ha da sempre ruotato intorno ai motori e la vittoria nella Clio Cup 2017 è stato il coronamento di un percorso fatto di grande passione.

Ci racconta l’esperienza 2017? Come è stato l’approccio con il campionato?
La Clio Cup si è rivelata molto divertente ma al tempo stesso molto competitiva. Devo ringraziare il team Melatini Racing, nel quale ho trovato una squadra molto motivata e fatta di persone preparatissime. Durante l’inverno abbiamo lavorato duramente per preparare la stagione e siamo arrivati con la consapevolezza che potevamo lottare per i primi posti. Il campionato, però, non è partito in modo strepitoso, poiché al Mugello, nonostante il record nelle prove libere, in Gara1 ho concluso quarto a causa di un contatto e di un drive through. Invece, in Gara2 ho concluso tredicesimo, un risultato decisamente fuori dalle mie aspettative.

Qual è stata la chiave di volta del campionato?
Decisamente la prima gara. Al rientro a casa ho riflettuto molto e con tenacia e determinazione ho iniziato lunghi allenamenti in vista delle gare successive. Volevo fare bene a tutti i costi e ci sono riuscito. Durante l’anno ho conquistato sette vittorie e quattro podi, collezionando anche tre pole position. E’ stato un campionato durissimo fino all’ultima gara, fatto di una bella lotta con Rinaldi che mi ha portato a spingere sempre al massimo.

Dopo il campionato sono arrivati i riconoscimenti per i successi ottenuti, su tutti i premi Renault e ACI…
E’ stato un anno grandioso che mi ha portato a ricevere diversi riconoscimenti, primo tra tutti quello Renault a Parigi, dove sono stato premiato insieme a tutti i campioni della Clio Cup sugli Champs Elysees, presso l’Atelier Renault. Invece, pochi giorni fa ho ricevuto l’invito per ritirare un premio ACI legato agli sportivi italiani, che purtroppo, per impegni lavorativi, non ho potuto ritirare di persona.

Quali sono i piani per il futuro?
Ora siamo a lavoro con il team Melatini Racing con il quale prenderò parte al Mini Challenge. Sarà una competizione molto stimolante, con un team con il quale mi trovo molto bene e che già è all’opera per preparare la mia nuova macchina.

Capitolo AMG Driving Academy Mercedes: un traguardo prestigioso che la porta a fare il lavoro dei suoi sogni…
Sono orgoglioso di poter essere capo istruttore di AMG Driving Academy Italia, marchio leader nel mondo automotive e delle corse automobilistiche. Sono responsabile istruttore e seguo molte iniziative di carattere nazionale, come tour, presentazioni ed eventi. È il coronamento di una carriera dedicata alla pista, che mi permette di fare un lavoro appagante e di grande livello, circondato da collaboratori e piloti molto esperti.


Per un viterbese cosa significa essere un pilota in un territorio dove il motorsport non è molto sviluppato?
Ho sempre avuto una passione smisurata per i motori e questo mi ha portato a perseverare fino a fare del pilota e dell’istruttore di guida un lavoro. Sono fortunato perché ho delle aziende viterbesi che mi supportano. Quando ho iniziato, ho guardato subito fuori perché il motorsport non era molto sviluppato all’epoca nella Tuscia. Se oggi un giovane viterbese vuole intraprendere una strada nel mondo dei motori, può trovare nel kartodromo una struttura di livello, con un circuito molto didattico e molto tecnico, che può permettergli di avere un primo approccio con i kart. Ciò che serve è il talento, ma anche il supporto delle aziende locali. Sarebbe veramente bello vedere ragazzi viterbesi intraprendere una carriera nel mondo del motorsport.

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