Goletta dei laghi, ventisei punti monitorati in dieci laghi nel lazio, cinque sono fuori dai limiti di legge

Sono stati ventisei i punti monitorati in dieci diversi laghi laziali e sottoposti ad analisi microbiologiche. Di questi, cinque risultano fuori i limiti di legge nel lago di Bolsena e in quello di Turano. Nel primo sono stati effettuati sette prelievi di cui quattro sono risultati fuori dai limiti di leggetre giudicati come “inquinati” e uno “fortemente inquinato”. Nel secondo, l’unico prelievo effettuato è stato giudicato come “fortemente inquinato”.

Negli altri laghi sono stati monitorati due punti nel lago di Canternoun punto su quello di Fogliano, due punti in quello di Fondi, tre in quello di Sabaudiauno nel lago del Saltotre nel lago Albanoquattro in quello di Bracciano e due in quello di Vico. Tutti questi punti sono risultati nei limiti di legge. Nel mirino ci sono sempre canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, arriva nei laghi.

È questa in sintesi la fotografia scattata nella tappa laziale da un team di tecnici e volontari di Goletta dei Laghi, la campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute dei bacini lacustri italiani. I risultati sono stati presentati all’interno di una conferenze stampa che  ha visto la partecipazione di Roberto Scacchi,  Presidente Legambiente Lazio e Andrea Minutolo, Responsabile scientifico Legambiente nazionale.

“Con la Goletta dei Laghi continuiamo il nostro monitoraggio su questi magnifici ecosistemi della Regione e se da un lato emergono criticità anche forti su alcuni punti precisi delle sponde, dall’altro non possiamo non vedere un miglioramento generale che ha portato, nelle ultime due stagioni di analisi, a individuare meno scarichi non depurati che negli anni precedenti – ha dichiarato Roberto Scacchi, Presidente di Legambiente Lazio – . Rispetto ai cinque punti critici, dove ci sono evidentemente scarichi di origine fecale derivati da mancata depurazione, ci mettiamo a totale disposizione delle amministrazioni comunali di Colle di Tora sul Lago del Turano e di Bolsena, Marta, San Lorenzo Nuovo e Montefiascone sul Lago di Bolsena, così come di Arpa, alle quali consegnamo questi dati perchè siano rintracciate le cause e risolti i problemi, senza sostituirci agli organi preposti ma rafforzandone gli aspetti di analisi del territorio. Il Lazio è l’unica regione italiana con così tanti laghi grandi e piccoli, con una lunga e importante costa marina, e con un contesto di acque interne di primissimo piano tra quelle superficiali e quelle di falda, è per questo che vanno rivolte alla tutela delle acque tutte le attenzioni possibili rafforzando il ruolo delle aree protette e continuando a costruire contratti di fiume, lago, costa. I Laghi poi, sono tutti in area protetta con Parchi Regionali e Rete Natura 2000, sono una risorsa turistica immensa, un favoloso luogo di tutela della biodiversità, un fantastico contesto dove avviare le migliori politiche per lo sviluppo di rilancio economico sano e dove la tutela ambientale e la sostenibilità siano al centro delle scelte, ma anche i custodi e fornitori di servizi ecosistemici a tutti i cittadini, di Roma e della Regione, straordinari e irrinunciabili, per tutti questi motivi noi non ci fermeremo mai, finche neanche un goccio d’acqua rischierà più di essere inquinato”.

“E’ dal 2006 che con Goletta dei Laghi monitoriamo le criticità dei laghi laziali – dichiara Andrea Minutolo, Responsabile scientifico Legambiente nazionale -. Una condizione questa che ci ha permesso di mettere in luce i punti deboli e spostare l’attenzione dalla balneabilità delle acque al loro disinquinamento. Il tema del risanamento delle acque, soprattutto in alcuni punti critici usciti anche quest’anno, è centrale per risolvere una delle tante criticità che permangono nel Lazio. I risultati degli ultimi anni nei laghi laziali, in miglioramento, non devono far abbassare la guardia però. In un momento storico come quello che stiamo vivendo, fatto di turismo di prossimità e di una ricerca della qualità sia ambientale che dei servizi offerti, deve essere colto come un’opportunità da cogliere per fare un definitivo salto di qualità nella nostra regione”

Partner principali della campagna, anche per il 2021, sono il CONOU, Consorzio Nazionale degli Oli Minerali Usati, che grazie alla raccolta e rigenerazione di un rifiuto pericoloso ha consentito all’Italia di diventare una realtà di eccellenza in Europa nel settore dell’economia circolare, Novamont, azienda leader a livello internazionale nel settore delle bioplastiche e dei biochemicals. Media partner il mensile di Legambiente, la Nuova Ecologia.

Anche quest’anno il Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati è main partner della campagna estiva di Legambiente. Attivo dal 1984 anni, il CONOU garantisce la raccolta e l’avvio a riciclo degli oli lubrificanti usati su tutto il territorio nazionale: lo scorso anno nelle province bagnate dal Lago di Lugano il Consorzio ha recuperato 2.057 tonnellate a Como e 1.978 tonnellate a Varese di questo rifiuto pericoloso per la salute e per l’ambiente. L’olio usato – che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli – è un rifiuto che deve essere smaltito correttamente: 4 chili di olio usato, il cambio di un’auto, se versati in acqua inquinano una superficie grande come sei piscine olimpiche. Ma l’olio usato è anche un’importante risorsa perché grazie alla filiera del Consorzio, può essere rigenerato tornando a nuova vita in un’ottica di economia circolare: il 98,8% dell’olio raccolto viene classificato come idoneo alla rigenerazione per la produzione di nuove basi lubrificanti. Un dato che fa dell’Italia il Paese leader in Europa. “La difesa dell’ambiente e in particolare del mare e dei laghi rappresenta uno dei capisaldi della nostra azione”, spiega il Presidente del CONOU, Riccardo Piunti. “Il Consorzio, paradigma di circolarità, dovrà continuare a fornire il massimo contributo possibile verso gli obiettivi di economia circolare, che resta il pilastro fondamentale della battaglia per ridurre lo sfruttamento delle risorse naturali del Pianeta e quindi contrastare il cambiamento climatico”.

 

I DETTAGLI DELLE ANALISI MICROBIOLOGICHE NEI LAGHI LAZIALI  2021

 

I prelievi e le analisi di Goletta dei Laghi vengono eseguiti da tecnici e volontari di Legambiente. L’ufficio scientifico dell’associazione si è occupato della loro formazione e del loro coordinamento, individuando laboratori certificati sul territorio. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero fino al momento dell’analisi, che avviene lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli).

 

LEGENDA

Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente:

INQUINATO: Enterococchi Intestinali maggiore di 500 UFC/100ml e/o Escherichia Coli maggiore di 1000 UFC/100ml

FORTEMENTE INQUINATO: Enterococchi Intestinali maggiore di 1000 UFC/100ml e/o Escherichia Coli maggiore di 2000 UFC/100ml

Sono stati effettuati 26 prelievi su 10 laghi distribuiti tra le cinque province laziali. Le situazioni critiche sono state riscontrate in due di questi, Bolsena (7 punti campionati) e Turano (un punto camionato), mentre i prelievi effettuati sui laghi di Canterno (due punti in totale), Fogliano (un punto), Fondi (due), Sabaudia (tre), Salto (uno), Albano (tre), Bracciano (quattro) e Vico (due) rientrano tutti nei limiti a norma di legge.

In particolare sul lago di Bolsena, nel viterbese, 4 punti su 7 sono risultati fuori dai limiti. Il  giudizio di “Fortemente inquinato” è stato assegnato al prelievo effettuato alla foce del Fosso del Ponticello canale in località Prati Renari, nel comune di San Lorenzo Nuovo, un punto cronicamente critico fin dal 2014. “Inquinati” i prelievi presso la foce del fosso lungo il viale Luigi Cadorna, in località Le Naiadi del comune di Bolsena, fuori dai limiti anche nel 2019 mentre nei limiti lo scorso anno, e quello presso la spiaggia in fondo a via Cava nel comune di Marta, anch’esso con un a storia altalenante di criticità. Anche al punto presso la foce del torrente nei pressi del parco giochi sul lungolago di Montefiascone è stato assegnato il giudizio di “inquinato”, continuamente critico sin dal 2010, con una parentesi positiva solo nel 2019.

Entro i limiti i prelievi su Viale Regina Margherita, in corrispondenza del campeggio, a Capodimonte, alla foce del fosso Cannello o fosso Rigo in località la Grata a Gradoli (oltre i limiti dal 2014 al 2020) e alla foce del fosso il Fiume in località Oppietti a San Lorenzo Nuovo (oltre i limiti dal 2014 al 2019).

 

Entro i limiti anche i prelievi sull’altro lago viterbese nel lago di Vico, nei pressi del ristorante “La bella Venere”, in località Scardenato nel comune di Caprarola, e presso spiaggia tra ristorante “Ultima spiaggia” e stabilimento “Riva Verde”/”Riva azzurra”, nel comune di Ronciglione.

 

Per quanto riguarda il Turano sono state riscontrate elevate cariche batteriche nell’unico campione prelevato nel lago, presso foce del canale all’altezza di via del Lago 1, nell’ansa ad ovest del paese di Colle di Tora (provincia di Rieti), un punto introdotto quest’anno.

 

Entro i limiti l’altro campione prelevato in provincia di Rieti, nel lago del Salto, presso l’ansa ad est dell’abitato di Fiumata, nel comune di Petrella Salto.

 

Nel frusinate, entrambi i punti prelevati nel lago di Canterno (comune di Ferentino), in corrispondenza del Fosso del Diluvio e a metà della sponda ovest, sono risultati entro i limiti.

 

Tutti entro i limiti i punti in provincia di Latina, nei laghi di Fogliano, Fondi e Sabaudia. La foce canale su Strada Litoranea 6260, nel lago di Fogliano, la foce canale su via Acquachiara nel comune di Fondi e la confluenza dei canali San Magno e San Vito tra i comuni di Fondi e Monte San Biagio nel lago di Fondi. Per il lago di Sabaudia invece i prelievi sono stati effettuati di fronte al canale alla fine di Strada Selva Piana, alla foce canale su via Orsolini Cencelli, e alla foce canale su Via dei Bersaglieri.

 

Anche nei due laghi in provincia di Roma, Albano e Bracciano, non sono state riscontrate criticità. “Entro i limiti” i prelievi effettuati presso via spiaggia del lago 20, in via dei Pescatori nei pressi del Ninfeo Brigantino, e presso via spiaggia del lago 1, sul lago di Albano nel comune di Castel Gandolfo. Rientrano nei limiti, come lo scorso anno, anche i campioni prelevati alla foce del canale presso l’incrocio fra via della Rena e via San Pietro (Trevignano Romano), sul lungolago Giuseppe Argenti 61/57 e alla foce del fosso della Lobbra (entrambi comune di Bracciano) e in via lungolago delle Muse, presso nautica, in località Vigna di Valle del comune di Anguillara Sabazia del lago di Bracciano.

 

È bene ricordare che il monitoraggio di Legambiente non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei nostri laghi, prendendo prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo lungo le sponde dei nostri laghi, rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano nei bacini lacustri. Il monitoraggio delle acque nei  dieci laghi laziali è stato eseguito tra il 13 e il 19 luglio .

 

I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.

 

Goletta dei Laghi è stata anche l’occasione per tornare sul tema delle microplastiche nelle acque interne. In particolare il lago di Bracciano, insieme a  al lago di Garda e al Trasimeno, è al centro del progetto Life Blue Lakes che ha l’obiettivo di prevenire e ridurre l’inquinamento da microplastiche nei laghi, coinvolgendo partner scientifici, associazioni, autorità competenti e istituzioni.

La tappa laziale infatti è iniziata proprio con il monitoraggio delle microplastiche ad opera di Goletta dei Laghi ed Enea per il secondo anno consecutivo nel Lago di Bracciano con l’obiettivo di arrivare a redigere un protocollo standard di monitoraggio su questo inquinante emergente e colmare così il gap relativo al quadro conoscitivo e metodologico già avanzato per l’ambiente marino.

Sempre nell’ambito del progetto LIFE Blue Lakes, la Goletta di Legambiente ha organizzato lo scorso 27 luglio a Bracciano un workshop sul processo partecipativo che vede incontrarsi da mesi diversi stake holder del lago di Bracciano con l’obiettivo di redigere insieme la “Carta del Lago”

 

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Goletta dei Laghi è una campagna di Legambiente

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