Giuseppe Salvati: ”Bolsena è il posto che ho fortemente cercato”

di Maria Letizia Casciani

Giuseppe Salvati (Pino, per tutti quelli che lo conoscono) è oggi un imprenditore che risiede nella Tuscia. È nato a Roma, ma da decenni vive a Bolsena. Ha fatto della sfida – anche rispetto a se stesso – la chiave della sua vita. Somiglia molto al tipo del “self made man”, che associamo abitualmente a tutti quelli che, partiti quasi da zero, si sono costruiti tenacemente un destino, granello dopo granello.
Inizia a lavorare a 18 anni come commesso in un negozio di abbigliamento del centro di Roma. Comincia a praticare vela a partire dal 1972. Questo sport – che diverrà importantissimo anche nella sua vita lavorativa- lo appassiona sempre di più tanto da praticarlo a livello agonistico. Sempre a Roma prosegue la sua attività lavorativa , per un grande negozio, specializzato nella vendita di barche a vela ed accessori,conoscenza e passione lo portano a diventarne il direttore delle vendite. E’ quella passione per i catamarani e per il surf che lo metterà alla prova in regate nazionali ed internazionali. L’escalation arriva nel 1978 anno in cui diviene campione nazionale nella categoria “Hobie 14”, catamarani veloci e molto divertenti.
La sua carriera agonistica prosegue negli anni con il succedersi di vittorie.
Il 1991 è l’anno che segna un nuovo cambio di passo nella vita di Pino, decide di fare un ulteriore salto di qualità nella sua tanto amata città adottiva sviluppando prospettive concrete: apre a Bolsena un negozio che ha l’esclusiva nazionale della vendita dei catamarani Hobie Cat. a cui successivamente seguirà “Zucchero e Rataplan”, una grande struttura, un circolo che concilia pratica della vela, vita all’aperto, divertimento e riposo, dedicata a tutti coloro che amano vivere la magia e la bellezza di un lago come quello di Bolsena.
Gli chiediamo cosa rappresenta per lui la parola “competizione”?
Vuol dire mettersi in gioco per prevalere. In regata “competizione” significa gareggiare con il solo obiettivo di vincere, di arrivare primi. Questo modo di pensare mi ha caratterizzato sia come velista che come imprenditore. Durante tutta la vita mi sono posto degli obiettivi ed ho lavorato duro, pur di raggiungerli. Sono competitivo sia rispetto a me stesso, sia rispetto agli altri. Sempre.

Quanto questo momento toccato dall’epidemia di Coronavirus, rappresenta l’ennesima sfida da affrontare? Abbiamo trascorso momenti di vera ansia. Complessi da gestire, per tutti quelli che, come me, lavorano in questo settore. La sfida, in settimane, mesi, difficili come questi, è stata – ed è – quella di migliorarsi, di trovare nuove soluzioni, per raggiungere l’obiettivo. Sarà un anno complicato, ma ce la metteremo davvero tutta. Ho viaggiato a lungo per il mondo, ho potuto osservare realtà anche molto diverse dalla nostra: ho capito che dall’osservazione attenta della realtà può nascere un nuovo spunto, qualche idea risolutiva, capace di farci “svoltare”. La concentrazione in regata non deve mai mancare, per me è un’abitudine e so che questo vale anche per la vita, per il lavoro.

“..il cantuccio in cui, solo, siedo”(Saba)

Prima di salutarci gli chiediamo qual è il luogo della Tuscia in cui si è identificato e da cui si è sentito maggiormente accolto?
Il mio “cantuccio” è questo posto che ho fortemente cercato. Spesso – subito dopo averlo acquistato e prima ancora di dare inizio ai lavori – mi sedevo sulla sabbia, in riva al lago e guardavo. Trascorrevo il tempo a sognare. Immaginavo cosa avrei voluto farne e come sarebbe diventato. Pensavo a come si sarebbero trovate bene le persone. Che il mio benessere di quel momento – quello dei sogni – sarebbe stato anche il loro benessere, quando finalmente questi sogni si sarebbero concretizzati. Ed eccoci qui.

In riva al lago di Bolsena in uno degli scorci più belli si misurano le distanze per preparare la nuova apertura il 31 maggio con l’entusiasmo e la passione che Pino nutre da sempre per la sua creatura, per la vita.
Buon inizio.

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