Giulia Cima, muscoli e dolcezza: ora sogno palchi internazionali

Una donna e una mamma ai vertici del body building nazionale. È Giulia Cima, nata a Viterbo, 50 anni, imprenditrice e atleta. Dai 5 ai 16 pratica judo, poi passa a sollevare pesi. Da lì il body building diventa la sua passione. “Ho iniziato a fare body building per la mia estrema magrezza. Venivo dal judo e dalla corsa agonistica, ero vivacissima, dovevo confluire le mie energie in qualcosa. Così a 16 anni ho iniziato, prima con la semplice palestra, poi a prendere brevetti su brevetti. La sala pesi diventò il mio habitat naturale. Il lavoro non mi ha mai permesso di fare agonismo poi un giorno, guardandomi allo specchio, mi sono detta: hai fatto tutto ciò che volevi fare? no… e ho preparato la mia prima gara”.

Da allora non ha più lasciato questa disciplina, facendo diventare la palestra la sua seconda casa. Nel suo palmares ci sono tanti traguardi importanti: 3° posto ai Mondiali di body building, 4° posto ai Mondiali di fitness nel 2014, Miss Universo a Napoli nel 2015 e 1° posto categoria Atletic al Grand Prix Nabba in Austria, sempre nel 2015, in rappresentanza dell’Italia.

Fino ad arrivare a luglio 2016, quando ha conquistato l’importante titolo di Miss Universo nella competizione di Sapri. “Vincere Sapri è il top, una gara difficilissima e importante dove mi sono confrontata con atleti nazionali e internazionali. È stata un’esperienza che metto al primo posto dopo la nascita di mia figlia. Non riuscivo a fare una foto al trofeo, ho dovuto chiamare un ragazzo. Gli ho detto: per cortesia mi fai una foto al trofeo? E lui mi fa: certo, bellissimo, ma di chi e? E io gli rispondo: il mio, ma tremo e non ci riesco”.

Per lei il body building è vita. “Amo questo sport. Costruire, modificare un corpo, lavorare sui dettagli, allenarmi in silenzio con le cuffie. Così ritrovo me stessa. Amo creare le cose con fatica, modificarle. E amo la forza che sprigiona. Sento a volte dire che i body builder sono fragili e insicuri. Tutto l’esatto contrario. Il body building ti forgia, soprattutto a questi livelli”.

Tanto da sopportare un allenamento costante e un regime alimentare particolare. “Gli allenamenti variano da un’ora al giorno a due quando ci sono le gare, abbinati a un regime alimentare molto complicato. Varia secondo i periodi di allenamento e la reazione del fisico. Lontano dalle gare seguo una dieta altamente calorica per poi ridurre a ridosso delle competizioni”.

La testardaggine le ha permesso di raggiungere questi risultati. E sua figlia, parte integrante della sua vita agonistica. “È la testardaggine che mi ha permesso di raggiungere i miei obiettivi. Io non mollo mai, non mi abbatto, ogni cosa migliore di me è una sfida. E soprattutto mia figlia, la mia vita. Sempre insieme, allattavo e la portavo con me a fare corsi. Mentre le altre facevano pausa pranzo io allattavo lei. È la mia prima fan, come fosse lei a gareggiare”.

Per Giulia muscoli, dolcezza e femminilità vanno di pari passo. “Come donna e come atleta dico a tutte le donne di non avere paura dei muscoli, non è vero che si perde dolcezza e femminilità anzi…”. E nel suo futuro sogna i grandi palchi. “Quest’anno voglio fare una preparazione più lunga, voglio alzare l’asticella. Ho già iniziato e ne sono molto felice, è carburante di vita per me. Spero e confido negli sponsor che possano aiutarmi, perché il mio sogno sono i palchi internazionali. Li ho provati, sono una grande emozione”.

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