Giorgio Colangeli al Teatro Caffeina con uno spettacolo che riconcilia col teatro “serio”

A cento anni dalla sua stesura (1919) la commedia di Luigi Pirandello, “L’uomo,la bestia e la virtù” è stata rappresentata domenica 2 febbraio in un teatro Caffeina di Viterbo strapieno in ogni ordine di posto.
La storia narra di un colto e moralmente irreprensibile professore Paolino, L’UOMO, interpretato da un superlativo Giorgio Colangeli, che per consolare la mamma di un suo allievo, la signora Perella,la VIRTÙ,una bravissima Valentina Perrella, lasciata quasi sempre da sola dal marito imbarcato in mare, il talentuoso Pietro De Silva, passa una notte d’amore con lei. Purtroppo questa singola notte costerà cara al professore. La signora rimane incinta. Ora il problema è il consorte, LA BESTIA,di ritorno dalla navigazione che , forte di un amante a Napoli, con la quale ha svariati pargoli,mal volentieri vede la moglie e mai vorrebbe passare la notte con lei. Hanno già un figlio, Nono” , e il capitano non ne vuole altri.
Come convincere allora il burbero capitano ad adempiere ai suoi doveri coniugali?
Il canuto professore, si trasforma lui ora in bestia , abbandonando i suoi solidi principi , faro della sua esistenza, e prega il farmacista di aiutarlo nel fare assumere allo scorbutico capitano un farmaco eccitante per passare la notte con la moglie e fare passare così la gravidanza come legittima.
L’evoluzione della storia è tragicomica al limite del grottesco. Svelerà le trasformazioni dell’essere umano, mutevole pur di raggiungere un suo scopo.
E così l’uomo si trasforma in bestia e viceversa e la virtù sarà di appannaggio di entrambi.
Un testo sempre attuale quello di Pirandello nonostante sia stato scritto cento anni fa. A dimostrazione che il genere umano non cambia mai .
Il cast di attori si completa con le belle interpretazioni di Cristina Todaro, la governante, Alessandro Giova, il dottor Pulejo , Diego Rifici e Alex Angelini.
La regia attenta e curata è di Giancarlo Nicoletti.