Gabriella Sica, la poetessa italiana che la sua città Viterbo non ha ancora scoperto

Gabriella Sica

La Treccani, testimonianza sistematica dell’identità culturale italiana, la cita in questo modo: Sica, Gabriella. – Poetessa e scrittrice italiana (nata a Viterbo). Docente di letteratura italiana presso l’università La Sapienza di Roma, ha fondato e diretto dal 1979 al 1987 la rivista “Prato pagano”, dove hanno esordito diversi poeti contemporanei. Ha pubblicato il primo libro in versi nel 1986 La famosa vita, a cui hanno fatto seguito: Vicolo del Bologna (1992), Poesie bambine (1997), Poesie familiari (2001), Le lacrime delle cose (1999), Tu io e Montale a cena (2019), Poesie d’aria (2022). S. ha pubblicato anche volumi in prosa, tra cui: Scuola di ballo (1988), È nato un bimbo (1990), Scrivere in versi. Metrica e poesia (1996), Sia dato credito all’invisibile. Prose e saggi (2000), Emily e le Altre. Con 56 poesie di Emily Dickinson (2010) e Cara Europa che ci guardi 1915 – 2015 (2015). Ha realizzato per la Rai sei video sui grandi poeti del Novecento.

Nella foto la vediamo con i genitori a Prato Giardino, il Parco di Viterbo.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 2 persone

 

Gabriella Sica è una delle poetesse più quotate del ventunesimo secolo. Ha ricevuto riconoscimenti e premi per la sua espressione poetica. A Viterbo, luogo in cui è nata e ha vissuto i suoi primi anni di vita, in pochi la ricordano, la sua città di adozione è Roma, dove ha sempre risieduto, ma soprattutto ultimamente torna di frequente nella casa di Vetralla.

E’ una figura che potrebbe essere coinvolta nelle iniziative mirate a esaltare l’arte e la cultura, attraverso la poesia: “Un poeta non fa mai lezioni di poesia, o almeno non le farei io, può invece promuovere la lettura della poesia con vari strumenti di lavoro”, afferma la nostra conterranea Gabriella Sica. E’ un modo di mettersi a disposizione della città. Perché non coglierlo?

Foto di copertina: passeggiata a Pianoscarano

 

Bevo in piazza fontana del Piano

scendo tra via della salita e via aperta

scendo per via di Pianoscarano

trovo via delle Capraracce

attraverso il ponte del Paradosso,

imbocco via valle Cupa piuttosto tortuosa…

ma dove mi trovo tra tanti misteriosi nomi?

Si da non crederci ma arrivo in piazza della Morte – lei con la maiuscola.

Ci scrivo una poesia..gia’ fatta…ma ci sono in altre città o paesi con una piazza della morte?

 

A Palazzo da Mosto di Reggio la poesia di ‘Vola alta parola’ | 24Emilia

L’ultimo libro: Poesie D’Aria

 

Emily e le Altre un best sellerNessuna descrizione della foto disponibile.

 

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