Forum Giovani Industriali: ”Il centro la pancia del paese, noi protagonisti e non anonime terre di passaggio”

di Luciano Costantini

“Panta rei”, tutto scorre secondo Eraclito. E anche per i giovani industriali di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo che si danno appuntamento a Viterbo per sottoscrivere una sorta di Santa Alleanza nel contesto di una società globale e in rapidissima trasformazione che richiede un cambiamento adeguato anche da parte dell’imprenditoria. Strette di mano, sorrisi, abbracci tra i boys e le girls che si incontrano nella penombra della Sala Regia di palazzo dei Priori. Grisaglie e completi firmati dinanzi alla piattaforma dove il giornalista viterbese, Claudio Brachino, intervista a raffica i vip dell’imprenditoria nazionale. Il tema, ovviamente è universale, complesso, complicato e, per ora, senza una risposta univoca: riusciranno le nostre industrie (grandi e piccole) a stare al passo con i tempi? Perché se “tutto scorre” ad una velocità impensabile ed impensata fino a qualche anno addietro, tutte le componenti della società devono necessariamente adeguarsi per evitare il rischio immanente di estinzione. Il cambio di marcia implica una preventiva conoscenza dello stato dell’arte, che non esattamente ottimale. Al Forum, tocca a Giulio Natalizia, fare gli onori di casa. Natalizia è presidente dei giovani imprenditori del Lazio e, dallo scorso giugno, anche presidente del Comitato Interregionale. Individua, senza giri di parole, il problema più immediato e prossimo in senso territoriale: “Si parla da sempre di una questione meridionale e poco della crisi che ha investito e investe Lazio, Marche, Abruzzo e Umbria. C’è una questione Centro-Italia che va presa in serissima considerazione. Le nostre quattro regioni sono geograficamente la pancia del Paese, ma di questa pancia sembra non voler parlare nessuno. Lo Svimez lancia l’allarme sulla probabile recessione del Meridione, ma del Centro ci si dimentica puntualmente. Per tre delle nostre regioni il pil pro capite 2017 è sotto la media italiana”. “Noi giovani imprenditori – sottolinea – dobbiamo imporre un nuovo racconto, riaffermare l’orgoglio di lavorare e investire nei nostri territori”. E allora ecco il messaggio finale della convention: “In un’economia globalizzata le nostre quattro regioni dovrebbero proporsi come una grande piattaforma unica, al centro dell’Italia, del Mediterraneo, dell’Europa. Dobbiamo essere protagonisti di questa centralità e non anonime terre di passaggio”. E se “panta rei”, tutto scorre, sottolinea il presidente dei boys di Confindustria, Alessio Rossi, le imprese devono restare il punto fermo del processo dell’economia.

 

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