Festival Culturale dell’area Etrusco Cimina: ultimo appuntamento a Blera con le inchieste di Giovanni Fasanella

Giovanni Fasanella

Si chiude sabato 18 giugno, alle ore 18.00 nella Sala San Nicola di Blera, la rassegna letteraria che Humanae Vitae ha portato avanti all’interno del Festival Culturale dell’Area Etrusco Cimina. Protagonista sarà uno tra i più acuti giornalisti e documentaristi della scena italiana, Giovanni Fasanella, che verrà introdotto e presentato da Giovanni Furgiele, presidente dell’associazione culturale Lagone Nuovo. Il romanzo, “Il libro nero della Repubblica italiana” è il risultato di un’indagine condotta in alcuni fra gli archivi più prestigiosi del mondo (a cominciare da quello britannico di Kew Gardens), sui contesti interni e internazionali che fecero da sfondo agli anni di piombo. Ecco il “grande gioco” sullo scacchiere italiano, in cui guerra fredda tra nemici e guerra segreta tra amici e alleati per il controllo del Mediterraneo, si sono intersecate fino a sovrapporsi, contribuendo a creare nella seconda metà del Novecento il terreno fertile per violenza e terrorismo. Quattro libri (Intrigo internazionaleIl golpe ingleseIl puzzle MoroLe menti del doppio Stato) pubblicati nell’arco di un decennio, tra il 2010 e il 2020, vengono ora riproposti in un unico volume, rispettandone la cronistoria, per far emergere ciò che lega le inchieste di Rosario Priore, il magistrato che si è occupato degli episodi più gravi di terrorismo politico, alle ricerche di Mario José Cereghino e Giovanni Fasanella, i quali più di altri continuano a scavare sui nessi tra le radici della violenza e la complessità dei contesti internazionali, basandosi rigorosamente su fonti di prima mano. Nessi a lungo negati o sminuiti, ma che ora cominciano finalmente a essere riconosciuti anche nella discussione pubblica.

 

Sinossi

 “Intrigo internazionale”, “Il golpe inglese”, “Il puzzle Moro”, “Le menti del doppio Stato”: quattro libri fondamentali frutto di anni di ricerche basate su documenti ufficiali rinvenuti negli archivi anglosassoni e nazionali. Ecco perché la Repubblica italiana è stata segnata da terrorismo, tentativi di golpe, servizi segreti deviati, stragi e un’infinita serie di eventi tragici mai veramente chiariti. Una vera e propria guerra clandestina combattuta dai nostri stessi alleati inglesi, americani e francesi. Così, per più di trent’anni, il doppio Stato ha insanguinato l’Italia. I risultati di un’indagine condotta in alcuni fra gli archivi più prestigiosi del mondo (a cominciare da quello britannico di Kew Gardens) sui contesti interni e internazionali che fecero da sfondo agli anni di piombo. Ecco il “grande gioco” sullo scacchiere italiano, in cui guerra fredda tra nemici e guerra segreta tra amici e alleati per il controllo del Mediterraneo (e del petrolio) si sono intersecate fino a sovrapporsi, contribuendo a creare nella seconda metà del Novecento il terreno fertile per violenza e terrorismo. Quattro libri (“Intrigo internazionale, “Il golpe inglese”, “Il puzzle Moro”, “Le menti del doppio Stato”) pubblicati nell’arco di un decennio, tra il 2010 e il 2020, vengono ora riproposti in un unico volume, rispettandone la sequenza cronologica, per far emergere il filo rosso che lega le inchieste di Rosario Priore, il magistrato che si è occupato degli episodi più gravi di terrorismo politico, alle ricerche di Mario José Cereghino e Giovanni Fasanella.

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