“Ferento, la città splendidissima”, presentata la guida di Giovanna Ottavianelli

di Luciano Costantini

Ferento, la città splendidissima”, in molti lo sanno, ma la cultura non pone mai limiti. La nuova guida della città romana, redatta da Giovanna Ottavianelli ed edita da Antiqua Res, arriva ad arricchire il patrimonio storico e culturale di Viterbo. E non solo. Presentazione della guida presso il Centro Diocesano, alla presenza dell’autrice, ovviamente, del direttore e sovrintende scientifico della collana Carlo Casi. A fare gli onori di casa il presidente di Archeotuscia Onlus Luciano Proietti. Il lavoro della Ottavianelli va ben al di là del solito, magari scontato depliant, per turisti di passaggio, ma condensa in un libro tutte le bellezze e anche i segreti della città che fu centro imperiale di assoluto prestigio. Venti capitoli che partono dal toponimo (Ferento) e spiegano la storia degli scavi (dal teatro alle tabernae dell’età giulio-claudia), i rivestimenti architettonici, gli edifici, le gemme, la città medievale, il contesto archeologico generale. Giovanna Ottavianelli offre anche la spiegazione dell’aggettivo “splendidissima”, ricavato da una epigrafe funeraria (civitatis splendidissimae Ferenetesium) attribuita ad un medico che operò a lungo proprio a Ferento tra la fine del secondo secolo e l’inizio del terzo secolo dopo Cristo. Il testo aiuta sicuramente ad accrescere la conoscenza di un sito che meriterebbe maggiore attenzione. A tutti i livelli. Il nuovo soprintendente ai Beni Culturali, Beatrice Casocavallo, responsabile per il territorio viterbese, si è fatta garante di impegno assiduo e costante per Ferento e gli altri tesori della Tuscia, senza peraltro nascondere le difficoltà di carattere economico in cui si dibatte l’intero comparto del Mibac. “La guida – ha voluto puntualizzare Carlo Casi – rappresenta anche lo stato dell’arte. Senza l’apporto continuo e spontaneo di Archetotuscia non potremmo neppure parlare di Ferento”. E ha annunciato nuove iniziative editoriali e “pubblicitarie” per valorizzare i siti archeologici del territorio. Tra l’altro, Antiqua Res nei prossimi mesi presenterà a Francoforte una rassegna sui tesori di Vulci. “Dobbiamo dare – ha puntualizzato Carlo Casi – più voce alla storia, finora sottostimata, dell’intera Tuscia perché non siamo secondi a nessuno”. Dubbio assolutamente personale e spontaneo: ma Ferento rientra ancora tra i gioielli storici di Viterbo? La palma sul proprio stemma comunale lo confermerebbe, in certe occasioni le assenze dei soggetti pubblici istituzionali, lo metterebbero in dubbio.

 

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI