Ferento Fuori Scena: la chiacchierata con la star Nevina Scorsino

di Luciano Costantini

Nevina-Scorsino

Mentre Giancarlo Necciari e Giuseppe Rescifina stanno impazzendo, sotto il sole, a sistemare in platea microfoni e apparati tecnici, lei è già seduta, sul primo gradone della cavea ancora quasi deserta del teatro romano di Ferento. Necciari è il regista della colonna sonora della serata dedicata a Fellini e Sordi, Rescifina l’ispiratore e il conduttore. Lei è Nevina Scorsino, bellissima nella sua dignità senile: orecchini, collier luminoso, uno scialle scuro che copre le spalle, capelli che giocano tra il grigio e il corvino che fu. E’ l’ospite d’onore del Tramonto di domenica 26 luglio. Testimone vivente di trenta secondi dell’indimenticabile film “La strada”, girato a Bagnoregio tra la fine del ’53 e l’inizio dell’anno successivo. Nevina, immortalata in un breve ciak a recitare una scena da matrimonio insieme a Ugo Trucca, marito sul set, ma ancor prima nella vita. Una autentica signora d’altri tempi.Come ho conosciuto Fellini? Lui ha visto il motocarro (un Sertum 500 abbandonato dal nostro esercito durante la guerra; n.d.r.) di mio marito nel piazzale dinanzi al distributore di carburanti dove abitavamo ed avevamo un negozio. E ha detto al suo direttore di produzione Giacosi….”guarda Luigi, vedi quel tribiscolo a tre ruote, ci può servire per il film…chiedi un po’ quanto costa”.E così lo acquistarono. Ci diedero 4.500 lire>.

E Nevina come arriva sul set?
Fellini e mio marito divennero amici. Ugo gli aveva preparato il carro come Federico voleva, con un nuovo pianale e un nuovo manubrio. Io? Sono arrivata dopo il motocarro. Una scena di matrimonio di paese: dovevo fare la sposa, mio marito Ugo Trecca, lo sposo. Avevo 23 anni. Sono sincera, all’inizio non volevo accettare perché mi vergognavo.

Come è stato l’impatto con Fellini?
Niente di particolare. Federico era un bel giovanotto, bravo, tanto simpatico. Una volta venne anche a mangiare le fettuccine a casa di mia madre. Lo aveva invitato mio marito…”signor Fellini venga da mia suocera…cucina molto bene…” e lui accettò volentieri. Venne lui insieme a Giacosi. Mia madre preparò fettuccine buonissime, pollo e zuppa inglese. Piacquero tanto anche perché mia madre, lo ripeto, cucinava molto bene. In occasione della Pasqua successiva lui ricambiò con un uovo al cioccolato. L’uovo naturalmente è stato mangiato, da qualche parte devo però avere ancora il cestino che lo conteneva.

Ha conosciuto anche Giulietta Masina?

Carina, lei veniva a Bagnoregio, girava qualche scena e poi se ne andava…le riprese sono durate tanti mesi.
Ha più visto o almeno sentito il regista?
Io no, mio marito Ugo invece sì. Si volevano molto bene, avevano la stessa età, erano entrambi del ‘20. Ugo incontrò Federico diverse volte a Cinecittà. Gli fece conoscere anche Carlo Ponti e…si innamorò della camicia che portava…”se tu vedessi, Nevina, che camicia indossava il produttore”.

Come ricorda la scena del matrimonio?

Avevo sposato da un paio di anni. Fellini mi chiese se avessi ancora il vestito, io l’avevo e l’aveva anche mio marito. Ed ecco pronta la scena. E costruito un ricordo. I vestiti degli sposi Scorsino, insieme al motocarro, sono oggi in mostra al museo Taruffi di Bagnoregio.

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