Federlazio, Calisti 1°semestre 2019: “Ci è andata bene, pensavamo che la botta sarebbe stata più pesante”.

In economia la stagnazione non è mai parametro incoraggiante. Soprattutto quando è lo specchio di una situazione antica. Se non è stallo, è qualcosa che vi si avvicina. Il report di Federlazio (50 Pmi della Tuscia su 450 regionali) sui primi sei mesi dell’anno in corso è una fotografia pressoché analoga a quella scattata alla fine del 2018. Ad essere pignoli, l’immagine è anche più problematica: conferma dell’incremento dell’export (per fortuna), scarsa tenuta dell’occupazione, calo degli investimenti e, purtroppo, ripresa massiccia della cassa integrazione che pure era stata arginata, se non sconfitta, alla fine dello scorso anno. “Il problema principale – sottolinea il direttore, Giuseppe Crea – è che le imprese non crescono, mentre per farlo bisognerebbe aggregarsi. Ricordo che solo il 63% delle nostre aziende opera sui mercati internazionali o perché non è attrezzata o perché il mercato nazionale assorbe completamente la produzione”. “Magari è l’effetto di mancanza di coraggio che alla lunga non può premiare”, si lascia scappare il conferenza stampa il presidente, Giovanni Calisti. Andiamo comunque con ordine: confermati i risultati positivi dell’export (+ 20% degli ordinativi e +20% del fatturato extra Ue), c’è da segnalare il dato sull’occupazione non del tutto positivo: un 7,1% delle imprese ha dichiarato una riduzione di personale, rispetto allo 0% di fine 2018 e al +5,1% del primo semestre dello scorso anno. Crescono i contratti a tempo determinato (+47,6%) rispetto a quello indeterminato (+40,5%). Ma è soprattutto il dato sulla cassa integrazione a preoccupare con una crescita del +20,8%, superiore a quello nazionale del +16,3%, ma inferiore a quello regionale del +29,5%. C’è solo da ricordare che nel secondo semestre del 2018 la Tuscia aveva invece evidenziato un calo della cassa del -61%. Segno negativo pure per gli investimenti: la percentuale degli intervistati che ha dichiarato di aver speso soldi per crescere, nel periodo gennaio-giugno 2019, è pari al 30%, in netta flessione rispetto alla rilevazione di fine 2018 che era stata del 50%. In discesa anche le richieste di accesso al credito (70,9%, rispetto al 65,2% di fine 2018). Il futuro? La maggior parte degli imprenditori vede “un equilibrio economico ancora precario nonostante segnali di miglioramento”. Presente alla conferenza l’assessore al Turismo del Comune di Viterbo, Marco De Carolis: “E’ chiaro – puntualizza – che la crescita passa necessariamente anche attraverso al cultura. Lo sappiamo e stiamo portando avanti un programma che prevede, tra l’altro, un appuntamento ogni fine settimana. Oltre naturalmente al Viterbo Christmas che scatterà il 22 novembre e al Carnevale”. Il presidente di Federlazio Calisti sollecita le imprese a uno sforzo comune e a maggiore coraggio, soprattutto in innovazione. Indica i tre nemici da battere: “La burocrazia, le tasse, il difficile accesso al credito”. Chiude il commento all’indagine semestrale con un sospiro: “Ci è andata bene, pensavamo che la botta sarebbe stata più pesante”.

 

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI