Emiliano Macchioni anima dei Civita Writers, la creatività è contaminazione

di Luciano Pasquini

L’appuntamento è in piazza Giavanni XXIII a Blera, il tempo di voltarsi e Emiliano Macchioni professore e anima dei Civita Writers ci saluta con calore. Il tempo stringe, ci rechiamo alla trattoria da “Pappetta” come promesso, inizia cosi la nostra conversazione come due amici che da tempo non si vedono, e subito vengono investiti da un fiume in piena di parole. Emiliano ci parla del progetto “Il giardino letterario”, organizzato con il patrocinio dell’Unione dei comuni della Teverina (capofila il comune di Bagnoregio, con il presidente sindaco Francesco Bigiotti), in collaborazione con l’associazione Agora. Poi dei Civita Writes ci racconta di come sia riuscito a mettere insieme persone di ogni età, componendo un gruppo di appassionati, che evocano la Tuscia con i loro racconti, cercando brandelli di un’epoca che non esiste più, che tra pochissimo verrà spazzata via dalla modernità che inesorabilmente avanza. Lui il tutor ma ci sono anime pensanti come Maurizio Misasi, Carlo Quondam e Marta Tempra, tutti insieme formano il collettivo di scrittori che si sono formati dal laboratorio di scrittura creativa Metamorphosys, ideato e coordinato dallo stesso Emiliano Macchioni. Una lotta contro il tempo per riuscire a salvare un racconto, un personaggio, un mestiere in disuso, un “genius loci” per catturarne l’essenza, l’anima, prima che l’omologazione appiattisca tutto. Si parla di alberi, mele e ciliegie autoctoni che nella sua nativa Sant Angelo di Roccalvecce, sono state abbandonati a favore di specie più produttive, di personaggi unici: artisti, pittori, scultori che mi invita a conoscere. Mario Pacchiarotti al secolo Pappetta prende le ordinazioni, e dalla sua corporatura non ho dubbi, si mangerà divinamente, piatti tipici, sostanziosi che non lasciano spazio alla creatività di qualche chef molecolare, si va dritti alla sostanza, al cuore, come le genti di queste parti. In strada incrociamo Bernardino Barzi che ci invita a vedere i suoi lavori dove usa materiali che trova in natura, terre, radici, dalle quali ricava i suoi colori, “in natura trovi tutto quello che ti serve” dice con una punta di orgoglio è li a disposizione basta usarlo. Una passato da pastore, da qui deriva la sua conoscenza dei materiali che usa, nella sua vita in giro per il mondo, per poi attraccare in Kenya, nella madre Africa, dove dice: “tutti sono artisti”perché li la creatività è una contaminazione. E noi la cerchiamo lasciandoci contaminare da tutto quello che ci sta attorno. L’importante è non essere mai stanchi di guardare, assorbire, curiosare.

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