Ecococcole: mamme che si incontrano con ecosensibilità

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Il mistico Osho sosteneva che “nel momento in cui un bambino nasce anche una madre sta nascendo…
Una madre è qualcosa di assolutamente nuovo
”. Una duplice novità se alcune mamme, incontrandosi, hanno deciso di vivere consapevolmente la loro maternità, in modo totalmente innovativo e naturale, e di condividere poi le loro esperienze con le altre. È nata così nel 2008 l’associazione di promozione sociale “Ecococcole”.

Soci e simpatizzanti si riuniscono periodicamente per parlare di allattamento e svezzamento, pannolini (lavabili e non), fasce porta bebè e di tutto quello che si vuole condividere dell’esperienza genitoriale. Incontriamo la responsabile dell’associazione Elena Simontacchi, che ci accoglie insieme ad altre due mamme e ad alcuni splendidi bambini che giocano. “Ci siamo incontrate grazie al gruppo per il sostegno dell’allattamento materno, presso il Consultorio familiare di Viterbo. Abbiamo subito socializzato e scoperto di avere un interesse comune: quello di crescere i nostri figli in maniera consapevole, e il più possibile ecosostenibile e naturale. Nei nostri incontri si può parlare liberamente, di argomenti specificamente femminili e relativi all’esperienza genitoriale. Offriamo ascolto, comprensione ed esperienza”.

Parliamo subito dell’allattamento materno, che oltre ad essere un’esperienza straordinaria è già una scelta ecologica e soprattutto economica. “Spesso le mamme non hanno sufficienti informazioni a riguardo, malgrado le indicazioni ricevute in famiglia e i consigli dei pediatri, che comunque teniamo sempre in considerazione” aggiunge Simontacchi. “Pratichiamo i dettami del natural parenting, che significa essere genitori ad alto contatto. Non crediamo che si rischi di viziare un neonato se si prende in braccio quando piange: a quell’età è impossibile che pianga per altro motivo che non sia un suo bisogno immediato, che ci chiede di soddisfare. Saper ascoltare non significa viziare”. Una mamma presente all’incontro tiene il suo neonato a contatto del suo corpo per mezzo di fasce colorate. “Insegniamo alle mamme questa tecnica antica che tranquillizza mamma e neonato”.

Una tecnica educativa che comincia a dare i suoi frutti: i primi bambini cresciuti secondo il natural parenting stanno andando alle elementari, e sono sensibilmente più autonomi rispetto agli altri. “Per quanto riguarda lo svezzamento, crediamo nelle capacità di ogni bambino di autosvezzarsi: quando è sufficientemente grandicello per stare a tavola con gli altri, comincerà ad assaggiare i cibi “adulti”, senza passare dalla “trafila” delle pappine. Ma i cibi a tavola devono essere sani, per lui e per il resto della famiglia”. Domandiamo se e in che misura i papà sono coinvolti in questo progetto: “Certamente! Le scelte si fanno in famiglia ed è bella la condivisione”.

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