“Discover Tuscia, the secret of Italy” per promuovere una idea di territorio quello della valle del Tevere

Una cordata di sei Comuni, più due frazioni, per dare propellente al turismo della Tuscia, almeno quella che gravita soprattutto nella valle del Tevere e che non per niente ha come polo strategico di riferimento, Civita di Bagnoregio: 800mila presenze nell’ultimo anno. Bagnoregio, Bolsena, Castiglione, Celleno, Graffignano, Vitorchiano, oltre a Roccalvecce e Sant’Angelo, i comuni che fanno parte della “Discover Tuscia, the secret of Italy”. Un Dmo (Destination Management Organization), cioè una organizzazione fatta per governare le destinazioni turistiche e per valorizzare le identità territoriali. Nel caso specifico, sei amministrazioni comunali che collaborano per dare forza (in qualche caso almeno per far conoscere) le potenzialità della provincia. Obiettivi e modalità dell’azione congiunta sono illustrati dal vertice del Dmo Tuscia nel corso di una conferenza stampa presso l’hotel Salus Terme di Viterbo, presenti, tra gli altri, il presidente pro tempore Fabio Cavini, il numero uno di Casa Civita Francesco Bigiotti, il sindaco di Bagnoregio Luca Profili, la Destination Manager della stessa Dmo Barbara Pancino. Una cordata poderosa con un portafoglio di 300.000 euro (il 70% versato dalla Regione Lazio, il restante 30% messo a disposizione da privati). Numerosi e qualificati i partner: Casa Civita, Tuscia Incantata, Diocesi di Viterbo, Majakovskij Comunicazione, Associazione Arte e Spettacolo, Borgo La Ferriera, Castello Costaguti, Via Francigena in Tuscia, Air Rete Imprese Vitorchiano, Prometeus. Quattro gli itinerari turistici proposti: borghi storici, religioso, secret, percorsi avventura. Tre i luoghi esclusivi: il borgo di Roccalvecce, quello di Sant’Angelo di Roccalvecce, la Diocesi di Viterbo. “Il nostro obiettivo – spiega la dottoressa Pancino – è quello di allungare significativamente la permanenza dei turisti (da 3 a 6 giorni la media) offrendo loro oltre la bellezza dei luoghi una accoglienza adeguata. Non per niente potremo contare sulla collaborazione di dieci tirocinanti, studenti dell’Università della Tuscia”. “Abbiamo un brand già forte ed affermato – sottolinea Francesco Bigiotti – ora stiamo costruendo un contenitore importante. Un sogno? Creare una congiunzione fisica tra i territori”. Le prospettive sono buone. “La recente Fiera del Turismo di Rimini –assicura il presidente pro tempore Cavini – ha testimoniato, con tante prenotazioni, che in campo siamo scesi bene e contiamo di restarci al meglio e a lungo”. (L. C.)

 

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