Dad. Niente compiti per le vacanze di Pasqua

di Carolina Peciola

È l’appello delle associazioni FIDA e AGE ai ministri e alle scuole per salvare i ragazzi dalle conseguenze dell’eccesso di DaD.

La Federazione Italiana Dislessia (FIDA) e l’Associazione Italiana Genitori (AGE) hanno scritto ai ministri di Istruzioni e Salute, ai dirigenti scolastici, agli insegnanti e ai genitori una lettera-appello per chiedere la “sospensione” dei compiti a casa durante le vacanze pasquali.

Sempre più spesso pediatri, psicologi e psichiatri segnalano gli effetti della pandemia a livello emotivo e psicologico sui bambini e sui ragazzi, causati dall’eccesso di didattica a distanza e dalla sospensione dei rapporti sociali che vivono a scuola.
Proprio da queste indicazioni nasce l’appello delle associazioni, anche con un hashtag destinato a circolare sulle piattaforme social: #SalviamolaPasqua!

L’obiettivo è quello di dare ai ragazzi la possibilità per una settimana di sganciarsi fisicamente e mentalmente da impegni scolastici e compiti da inviare online, e riprendersi anche dalla “zoom fatigue”. Questo nuovo disturbo, provocato da smartworking e Dad, si manifesta stanchezza, ansia, sfinimento, dovuti proprio all’uso prolungato delle piattaforme virtuali di comunicazione, spesso non solo in ambito lavorativo o scolastico, ma anche per mantenere legami e relazioni sociali con amici e parenti che non si possono incontrare fisicamente.

Come hanno spiegato le presidenti Maria Dimita (FIDA) e Rosaria D’Anna (AGE), “Lo studio a distanza richiede una maggiore concentrazione, energia e attenzione che studiare in class,e soprattutto nei più piccoli. Ad aggravare la situazione il fatto che le ore di DaD sono spesso intensive ed esclusivamente dedicate allo sviluppo del programma disciplinare, senza lasciare spazio adeguato ad attività in cui prevale il dialogo interattivo con gli insegnanti e tra i ragazzi stessi sugli aspetti emozionali della loro esperienza o sugli eventi di cui sono protagonisti. In questo contesto i compiti che vengono assegnati rappresentano un ulteriore e inutile motivo di stress e non possono essere una priorità anche in considerazione della loro dubbia utilità”.

Inoltre, non bisogna dimenticare che l’utilizzo del computer a casa è spesso condiviso tra i componenti della famiglia, che siano fratelli anch’essi studenti o genitori in smart-working, per cui in molte situazioni i ragazzi sono costretti a svolgere i loro compiti in momenti poco favorevoli alla concentrazione necessaria, in particolare quando chiedono per utilizzare il pc l’aiuto ai propri genitori impegnati in altre attività.

Non assegnare compiti durante le vacanze significa quindi anche concedere alle famiglie la possibilità di inventarsi attività da fare insieme, con il solo scopo di riscoprire il benessere del divertimento e del gioco. Anche se nel periodo pasquale tutta l’Italia sarà in zona rossa, non bisogna necessariamente occupare il tempo dei ragazzi con lo studio.
Niente compiti quindi, ma ADF, cioè Attività divertenti per la Famiglia: un “compito a casa” che sarà sicuramente accolto con gioia!

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