Coscienza e conoscenza,un convegno Ecm sul fine vita

I colori del tramonto, coscienza e conoscenza del fine vita, è il titolo del convegno Ecm che si svolgerà sabato 25 gennaio presso la ex chiesa degli Almadiani a Viterbo, a partire dalle ore 8,30.

L’iniziativa è organizzata dalla Federazione delle associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti, Fadoi, con il patrocinio della Asl, dell’assessorato ai Servizi sociali e del sindaco del Comune di Viterbo e dell’Ordine dei medici e degli odontoiatri della provincia.

Responsabile del convegno è la dottoressa Alessandra Fiorentini. “Con l’aumento dell’età media e del numero dei pazienti affetti da polipatologie croniche ad andamento lentamente ingravescente – spiega Fiorentini-, l’assistenza adeguata a tali pazienti rappresenta per l’organizzazione sanitaria una sfida sempre più importante. In particolare, ancora tanto deve essere fatto per il paziente terminale. La tendenza ed esorcizzare l’idea della morte, ci porta troppo spesso a considerare questa come un imprevisto o un effetto collaterale, invece che la naturale conclusione di una traiettoria nota e prevedibile. Da questa errata impostazione culturale possono facilmente derivare dei percorsi diagnostico terapeutici inappropriati e del tutto inadeguati a soddisfare le reali esigenze di questi cittadini assistiti”.

La giornata del fine vita, da questo punto di vista, ha lo scopo di approfondire il tema dell’assistenza ai pazienti terminali, promuovendo, fino alla fine, la dignità della persona e la corretta relazione dialogica tra paziente e medico. Obiettivo del convegno è promuovere la discussione sul difficile tema del fine vita tra i professionisti della salute, le parti sociali, gli ordini professionali e le associazioni in ambito sanitario e sociale, ma anche tra la cittadinanza.

“Durante i lavori – conclude Alessandra Fiorentini -, che saranno aperti con i saluti del Direttore generale della Asl, Daniela Donetti, e dell’assessore comunale ai Servizi sociali, Antonella Sberna, verranno coinvolti medici di medicina generale interna e di discipline similari, ma anche esperti di bioetica, legislatori, amministratori e associazioni di pazienti e cittadini. Dalla discussione e dal confronto sarà possibile trarre una serie di indicazioni utili per l’attività assistenziale quotidiana, anche per la realizzazione di un’organizzazione sanitaria più attenta a questi specifici bisogni”.

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