Confesercenti Viterbo: “L’incertezza frena il turismo, per il Ponte dell’Immacolata ancora camere vuote”

L’inflazione e il caro bollette tagliano le vendite. Nonostante il buon andamento della stagione turistica, ad agosto i dati Istat riportano un forte flessione dei volumi di vendita, sia in confronto a luglio che allo stesso mese dello scorso anno. Una caduta che anticipa un’ulteriore contrazione, più marcata, che le attività commerciali ci stanno segnalando anche per settembre ed i primi giorni di ottobre. Così Confesercenti. L’inflazione al consumo sta, purtroppo, facendo il suo lavoro: le famiglie spenderanno di più, fino a quando sarà possibile, per avere una quantità di beni che diminuisce, mentre l’esplosione delle bollette fa diminuire gli acquisti anche nell’extra-alimentare: in questo caso, ma solo per ora, probabilmente beni durevoli. Se continua così, però, tutti i consumi verranno interessati: i recenti dati Istat sul risparmio delle famiglie hanno mostrato come queste abbiano eroso, nel secondo trimestre, già oltre 2 punti di propensione al risparmio per mantenere un certo livello di acquisti. Risorse che si esauriranno nei prossimi mesi: l’autunno sarà dunque il banco di prova della capacità di resilienza delle imprese della distribuzione commerciale, anche se i piccoli sono già in debito d’ossigeno. Gli esercizi di vicinato registrano, infatti, un crollo in volume del -4% rispetto ad un anno fa, concentrato in particolare nel comparto non alimentare, mentre continua l’ascesa del commercio elettronico che opera in regime di completa deregulation. E che si prepara all’assalto del Natale: tra Prime Days e Black Friday, le promozioni online hanno raddoppiato la propria presenza. Uno scenario doppiamente difficile per i negozi di vicinato che, assediati dall’aumento dei costi energetici, non potranno certo vendere in sconto, subendo una concorrenza da parte dell’online che non può definirsi virtuosa. In questo quadro, a nostro avviso, l’unica soluzione possibile rimane l’imposizione di un tetto alle tariffe energetiche, che riporti i costi per l’approvvigionamento di energia e gas a livelli sostenibili per famiglie ed imprese. Senza un intervento di questo tipo, infatti, l’inflazione continuerà a salire e far contrarre i consumi, per i quali non è difficile prevedere, quest’autunno, una vera e propria caduta libera.

L’incertezza frena la ripartenza del turismo, ma non ha cancellato il Ponte dell’Immacolata. Tra il 4 e l’8 dicembre le strutture ricettive italiane stanno registrando 4 milioni di pernottamenti, anche se molte stanze sono rimaste vuote: il tasso di occupazione delle camere disponibili è infatti del 62%, 14 punti in meno del 2018, ultimo Ponte pre-Covid (nel 2019 l’8 dicembre era domenica).

È quanto emerge dalle stime elaborate dal Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti sulla base di un’indagine realizzata sui portali online di promo-commercializzazione turistica.

Le misure di contenimento per la risalita dei contagi allontanano le ipotesi di nuove ulteriori restrizioni, ma la situazione del settore rimane sempre molto complicata anche se una quota rilevante di domanda non ha rinunciato al viaggio programmato. I risultati migliori emergono per alcune regioni del Nord (Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Emilia-Romagna) e del Centro Italia (Lazio e Toscana).

Per le altre regioni mediamente i risultati si attestano su valori vicini al 60%, a eccezione di Abruzzo, Molise, Basilicata, Calabria e Sicilia, che scendono sotto questa soglia. Il flusso maggiore di visitatori si registra nelle città/centri d’arte – che vedono occupate 7 camere su 10 – ma valori interessanti risulterebbero anche per le località dei laghi e della montagna.

“L’incertezza causata dal ritorno dell’emergenza Covid sta facendo sentire i suoi effetti anche sul mercato domestico”, spiega Vittorio Messina, Presidente di Assoturismo Confesercenti. “Dopo aver bloccato o quasi gli arrivi di turisti stranieri, il timore della quarta ondata – e l’ombra di possibili restrizioni – iniziano a frenare anche la domanda da parte dei viaggiatori italiani. Un colpo alla ripresa del settore, che dopo la buona performance estiva ha visto un progressivo peggioramento delle prospettive. C’è bisogno di fare di più per sostenere la filiera: il settore rischia un nuovo stop di fatto, è urgente prorogare aiuti per le imprese e tutele per i lavoratori”.

“Per quanto riguarda il Lazio – dichiara Vincenzo Peparello, presidente della Confesercenti di Viterbo e responsabile regionale Area turismo (nella foto) – le stime relative alle presenze e all’occupazione di posti-letto negli alberghi primeggiano rispetto ad altre regioni. Le città d’arte stanno registrando buona presenza si visitatori. Ma esistono perplessità per quanto riguarda i rincari di prodotti con i beni voluttuari che stanno subendo un calo. Nel Viterbese le previsioni meteo del giorno 8 non appaiono soddisfacenti ma, essendo la giornata in cui inizia tradizionalmente lo shopping natalizio, si spera che la percentuale di presenze nel capoluogo e nei paesi sia in aumento, favorita anche dalle molte iniziative in programma. Invitiamo gli abitanti della Tuscia – aggiunge Peparello – fare acquisti nei negozi tradizionali e a scegliere prodotti tipici del territorio”.

 

Confesercenti – Viterbo

 

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