Confcommercio Lazio Nord: L’economia della felicità passa dalle imprese femminili

Cosa si intende per economia della Felicità?
“Un modo diverso di fare impresa – ci spiega la Presidente Barbara Spinelli – che si pone come obiettivo non soltanto i ricavi, ma anche quello di generare valore sociale, benessere, gratificazione, serenità e soddisfazione per tutti i soggetti che partecipano all’azione di impresa: dall’imprenditore, agli stakeholders, ai clienti, ai fornitori, al territorio”.
Le imprese femminili, più delle altre, diffondono economia della felicità soprattutto in termini di autorealizzazione, cura di immagine della propria impresa, valorizzazione del territorio.
Dallo studio di Confcommercio (Format Research) il 46,5% delle donne imprenditrici si sentono realizzate come imprenditrici contro il 34,6% dei “colleghi” uomini.
Sono più consapevoli del concetto di sostenibilità ambientale (74%), tant’è che oltre il 68,4% delle imprese ha adottato o è in procinto di adottare, delle policy specifiche.
Una nuova visione imprenditoriale, quindi, in una nuova prospettiva di mercato con lo sguardo rivolto al cambiamento in atto non solo nel tessuto economico, ma anche nella società stessa, che si realizzi tra sviluppo, ambiente, territorio e persone.
Le imprese che in Italia fanno “consapevolmente” Economia della Felicità sono oltre quattrocentomila, oltre l’11% delle imprese italiane (escluse le imprese agricole e le imprese finanziarie).
Per fare Economia della Felicità si fa ricorso ad importanti fattori comportamentali dell’impresa.
Un primo fattore riguarda l’essere se stessi, l’autorealizzazione dell’imprenditore, esprimersi attraverso le proprie capacità, le proprie abilità ed i propri saperi.
Analizzare l’impresa come fattore di miglioramento del mercato nel quale opera, in grado di produrre innovazione, attenta a soddisfare non solo i propri clienti ma anche i propri collaboratori.
Il 58,5% delle imprese femminili, rispetto al 54,7% di tutte le imprese, infatti, ritiene importante migliorare la soddisfazione dei clienti attraverso la qualità dei propri prodotti/servizi.
La donna imprenditrice è anche quella che ha dovuto affrontare sacrifici e rinunce per la propria attività (87% degli imprenditori “donna”).
Nell’identikit dell’impresa femminile primeggiano i benefit ai dipendenti (oltre a quelli contrattuali), orari flessibili, congedo di maternità e paternità prolungato, congedi formativi, sostenibilità, sostenibilità etica (trasparenza, onestà, responsabilità nei rapporti con clienti/fornitori), cura del proprio “brand”.
Le imprese femminili sono molto legate al territorio e al concetto che operare sul territorio rappresenti un punto di forza (88,1% superiore alla media dell’84,4%) e più delle imprese “altre” hanno a cuore la valorizzazione del territorio e il mantenimento del sapere, considerandolo come un vero e proprio punto di forza dell’impresa stessa.
In Italia oltre un milione di imprese sono al femminile e di queste il 22,7% sono collocate al centro.
Il nostro Gruppo T.D. è pronto ad accogliere tutte quelle imprenditrici che si impegnano ogni giorno nelle proprie attività, che sono alla ricerca di condivisione di un’idea e di un sostegno concreto.
I nostri uffici vi aspettano per maggiori informazioni.
Gruppo Terziario Donna – Confcommercio Lazio Nord

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