Coldiretti Pacifici:”Soddisfazione per gli oltre 8 miliardi per la ripresa del settore agroalimentare”

Soddisfazione, per l’approvazione da parte della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, per il testo legislativo con cui si propone l’ anticipo, a gennaio 2021, di oltre 8 miliardi per la ripresa del settore agroalimentare. “6 aziende su 10 (58%) hanno registrato una diminuzione dell’attività a causa del Covid; l’ anticipo dei fondi europei può, quindi, rappresentare concretamente una boccata d’ossigeno per tutte le aziende agricole in difficoltà – afferma il Presidente Coldiretti Viterbo, Mauro Pacifici – Tenendo soprattutto conto che, purtroppo, l’Europa, sotto questo punto di vista, non è stata sino ad oggi tempestiva e non ha provveduto con stanziamenti sufficienti rispetto ai danni che le nostre aziende stanno subendo”.

La nuova proposta, che si spera venga adottata in tempi brevi nel negoziato con Commissione e Consiglio, andrà, quindi, a modificare il regolamento transitorio Ue sulla gestione della Politica agricola comune consentendo di mettere a disposizione delle imprese agricole italiane, già dal prossimo anno, risorse finanziarie importanti.

“Le risorse del Recovery Fund – continua Pacifici – possono essere impiegate per sostenere le nostre aziende e superare il gap competitivo nei confronti degli altri Paesi; il nostro agroalimentare è strategico e deve essere valorizzato quanto più possibile”.

Il Recovery Fund, nella fase storica in cui ci ritroviamo, può permettere un importante recupero dei ritardi accumulati nelle infrastrutture, dai trasporti alla logistica fino alle energie rinnovabili, che penalizza le produzioni agroalimentari nazionali rispetto a quelle concorrenti. Inoltre può dare spazio all’internazionalizzazione, agli investimenti in nuovi mercati senza trascurare quelli consolidati, come gli Stati Uniti che rappresentano un partner centrale per l’agroalimentare Made in Italy.

“L’ agricoltura italiana – conclude Pacifici – non si è mai fermata durante la pandemia garantendo sempre la disponibilità di cibo al Paese.  Ma a causa del coronavirus non abbiamo un settore produttivo in ambito agricolo che non sia in sofferenza. Proprio per questo i riflettori sul mondo dell’ agricoltura non si devono spegnere”.

 

 

 

 

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