Casa di Accoglienza “Sacra Famiglia”, la giusta ricetta per un Natale solidale

di Nicole Chiassarini

Dicembre è un periodo magico, le luci, le feste e i sentimenti positivi sono più presenti e intensi che mai, irradiando ogni vicolo e strada. Ma nella nostra amata città non è affatto una novità, anzi, perché c’è chi da sempre dimostra al meglio un profondo senso di ospitalità, cercando di donare gioia e positività al prossimo. Tra questi c’è la Casa di Accoglienza “Sacra Famiglia”, avviata dalle Piccole Suore l’11 febbraio 1923 nei locali del monastero adiacente la Chiesa di Santa Rosa. Con lo scopo iniziale di offrire assistenza alle giovani ragazze povere o orfane, con il passare del tempo l’organizzazione della Casa ha subito delle modifiche, a partire dalla locazione nel 1991, in Via Lago di Garda, 6, fino a trasformarsi definitivamente in un istituto educativo assistenziale, in grado di poter provvedere il più possibile ai bisogni di giovani ragazze adolescenti, ma anche di minori che hanno sperimentato difficoltà sociali e relazionali. La finalità dell’azione educativa consiste nell’accompagnarli verso una progressiva integrazione del proprio disagio per affrontare con serenità il futuro.

“Con il tempo la nostra mission è cambiata – ci racconta Suor Maria Floria Zeffiro, responsabile della Casa. Oggi siamo qui per sostenere le famiglie dando una formazione ai minori e alle adolescenti in difficoltà. La nostra è una fase di passaggio utile affinché tutti possano man mano reintegrarsi e tornare a vivere al meglio il proprio futuro”.

Sono principalmente tre le realtà che compongono questo istituto, la Casa Famiglia “Primavera” che ospita tutti i bambini dalla nascita fino ai dodici anni, l’Appartamento “Arcobaleno” per tutte le ragazze dai tredici anni fino al compimento della maggiore età e il Centro Diurno “Raggio di Sole”. Otto educatori competenti in costante collaborazione con i servizi territoriali, disponibili e impegnati per soddisfare i bisogni di tutti i bambini e le ragazze che con gioia ritrovano una seconda possibilità, una seconda famiglia in grado di aiutarli e star loro vicino. “Li trattiamo come se fossero nostri figli, vivono ogni giorno come ciascun bambino dovrebbe: dalla colazione alla cena, passando per la scuola, i compiti e i momenti di gioco – continua la responsabile, visibilmente colta dalla commozione. Qualche volta riceviamo le foto dei nostri bambini e ragazze con le loro famiglie e non nego che sono momenti di intensa emozione. Vederli felici, per noi, è certamente la cosa più importante, sono esperienze più che positive”.

Per tutti i giovani ospiti le occasioni di rapportarsi con l’esterno sono tante, dalla scuola con i propri compagni, agli stage per le ragazze più grandi e i laboratori, come quello di ceramica che li vede impegnati a divertirsi e ad imparare.

Le difficoltà ci sono, ma la Casa di Accoglienza “Sacra Famiglia” può vantare un forte impegno da parte dell’intera città, conscia del suo grande cuore, un ottimo supporto da parte della Questura di Viterbo e la collaborazione dei sevizi sociali, della ASL e dei medici. “Abbiamo anche un ottimo rapporto con gli Aviatori dell’Accademia dell’Aeronautica Militare – è intervenuta la coordinatrice Daniela Cozzi –, con la Scuola Marescialli, i quali vengono due volte al mese per giocare con i nostri bambini, con i clown di corsia e con tutti i volontari che ci danno una mano, come i professori che vengono per l’aiuto compiti e tutti i tirocinanti che credono nella nostra mission”.

Ma la domanda sorge spontanea, dato l’imminente periodo festivo. Come organizzerà il Natale la Casa di Accoglienza “Sacra Famiglia”? La risposta è semplice, ma anche tanto tenera: un pranzo tutti insieme, in mezzo ai sorrisi dei bambini e delle ragazze che resteranno lì, a festeggiare e a scambiarsi i regali. Doni fatti con il cuore e ai quali ciascuno è particolarmente affezionato. Ma non solo, perché nel corso del mese verranno organizzati eventi dedicati per festeggiare tutti insieme. Come la serata del 9 dicembre da parte dei Marescialli del XX corso “Certezza” e dagli Allievi Marescialli del XXI corso “Esempio” e del XXII corso “Osare”, che hanno consegnato a ciascun bambino con il volto colmo di gioia un fascicolo del “Lupetto Vittorio”, la mascotte dell’Esercito nata dalla volontà di comunicare anche ai più piccoli i valori fondamentali del vivere comune. “Per noi il sorriso e la gioia sui loro volti è la cosa più importante – hanno concluso Suor Maria Floria Zeffiro e Daniela Cozzi. È una semplice fase di passaggio, nessuno resta con noi dall’inizio alla fine, ma indubbiamente il legame che si crea è forte. Siamo felici di avere il supporto di tutta la città di Viterbo, è veramente molto importante, per noi ma anche e soprattutto per i bambini”. Dicembre è un periodo incredibile, capace di riportare nei nostri cuori i più forti sentimenti, come l’accoglienza e la solidarietà. Indubbiamente la Casa di Accoglienza “Sacra Famiglia”, assieme al suo personale, ne è un grande esempio.

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