Carrozza dei Priori, la limousine comunale abbandonata in deposito

di Luciano Costantini

carrozza dei priori

Una esistenza tormentata. Forse non ancora finita. Prima simbolo orgoglioso della città, poi vettura inutile da seppellire nel buio polveroso di un deposito. Ancora recuperata e sistemata nel cuore del teatro Unione e, da ultimo, il mesto, ingiustificabile e irritante ritorno tra i reperti dello stesso silos comunale. Oggi la Carrozza dei Priori è un’antica testimonianza, scrostata e cadente, abbandonata dove i “rottami” di Viterbo vengono accatastati perché ritenuti inservibili. Donata nel XVIII° secolo dai Governatori di Roma ai magistrati della nostra città, per oltre due secoli è stata utilizzata per le “uscite” solenni delle massime autorità, preceduta da staffieri e trombettieri. La limousine del Comune di Viterbo. Ammirata e curata per decenni prima di finire nel ‘97 nella Sala della Madonna della Quercia a palazzo dei Priori. Appoggiata nel 2014 nel deposito municipale. Approdata, nel 2018, nel foyer del teatro Unione. Ora di nuovo in magazzino. Cioè al vecchio indirizzo. “Purtroppo non sappiamo dove metterla. In città non c’è un posto che possa ospitarla, questa è la verità. All’Unione non poteva più restare anche per problemi di sicurezza, come ci hanno fatto presente i Vigili del Fuoco”. Giustifica così il trasloco forzato, il vice sindaco e assessore alla Cultura, Alfonso Antoniozzi. Che aggiunge: “Abbiamo provato a collocarla a Villa Lante, ma il tentativo non ha dato un buon esito. Ci riproveremo”. Nel frattempo la Carrozza resterà in deposito? “E che possiamo fare? Torneremo a trattare con chi gestisce Villa Lante. E comunque io personalmente sarei dell’idea di donare la Carrozza a un qualificato museo, con tanto di cartello che ne indichi età e provenienza per meglio valorizzarla”. Un’idea che non è neppure una novità, se è vero che già nel 2014 la Giunta Michelini (assessore alla Cultura, Giacomo Barelli) provò a cedere la carrozza al Museo di Piacenza, ma l’operazione rientrò, non senza una coda di polemiche. E comunque il veicolo fu sfrattato da palazzo dei Priori per finire nel deposito comunale, accanto a pezzi della macchina di Santa Rosa. E lì rimase per quattro anni, fino al 2018, allorchè fu ripescato, restaurato e collocato all’ingresso del teatro Unione per interessamento del vice sindaco Enrico Maria Contardo, giunta Arena. Costo dell’operazione, portata avanti dal personale che cura le vetture del Quirinale, 5.000 euro, messi a disposizione dalla collettività. La sensibilità culturale può anche essere soggettiva quando si tratta di decidere la conservazione e la destinazione di un cimelio cittadino di oltre due secoli e mezzo, magari non di eccelso valore artistico, ma è un dato oggettivo che una significativa somma è stata spesa per restituirlo alla città per poi abbandonarlo in un deposito di “ingombranti”.

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