Caritas, venticinquesimo anniversario della Mensa Don Alceste Grandori

Venerdì 23 ottobre si festeggerà il venticinquesimo anniversario della Mensa Don Alceste Grandori.

Il 23 ottobre del 1995 la Diocesi di Viterbo apriva l’opera della MENSA quale gesto concreto di accoglienza e cura per le persone bisognose.

Dopo 25 anni di apertura ininterrotta e giornaliera, perché l’alimentarsi è un bisogno quotidiano, questo servizio continua a essere un luogo di aiuto significativo e prezioso per tutta la popolazione.

La Caritas diocesana di Viterbo vuole fare un ringraziamento sincero a tutte le persone che in passato e oggi, dedicando il proprio tempo e la propria attività, hanno reso vivo il segno della Chiesa che accoglie e cura le persone più fragili e bisognose.

«Dategli voi stessi da mangiare». Il cosiddetto racconto della moltiplicazione dei pani è presente per ben sei volte nei vangeli e ci dice come quell’evento fosse ritenuto di particolare importanza nella vita di Gesù. Con questo comando Gesù ci esorta a entrare nella dinamica della fede, ad avere fiducia, a mettere in movimento la nostra vita per “abitare relazioni” di incontro e vicinanza.

Nella condivisione del pane c’è quel gesto dello spezzare il pane che è una prefigurazione di ciò che Gesù farà a Gerusalemme, la sera dell’ultima cena, e poi da risorto, sulla strada verso Emmaus, di fronte ai due discepoli.

Anche noi abbiamo fame. Le folle, la gente, il mondo ha fame del Regno di Dio, proposto da Gesù, con la sua vita, il suo messaggio di amore, offerto a tutti.

In questo periodo di particolare fragilità questo segno di carità, una MENSA PER TUTTI, dà coraggio e speranza alle persone oggi ancora più provate dalla nascita di nuove forme di povertà. La condivisione del pane ci educa a vivere una relazione che mette al centro la cura delle persone come segno vivo di Amore.

Le cifre parlano chiaro: il numero degli ospiti e dei pasti preparati è impressionante e nessuno penserebbe che in una piccola città come Viterbo ci potesse essere una povertà significativa. Dall’apertura ad oggi quasi 700 mila pasti distribuiti.
La mensa è stata aperta il 23 ottobre 1995 mentre il 4 maggio 2000 ha visto la luce il dormitorio “La Tenda”. Anche il dormitorio, che ha una capienza di 16 ospiti, è stato possibile offrire una accoglienza semplice ma completa con cena e colazione.
I volontari della Mensa Don Alceste Grandori, del centro di ospitalità La Tenda”, della Caritas diocesana di Viterbo desiderano ringraziare vivamente tutte le persone che con grande generosità hanno donato e continuano a donare piccole e grandi quantità di generi alimentari necessari per la preparazione e la distribuzione quotidiana dei pasti per venire incontro ad uno dei bisogni primari delle persone in difficoltà del nostro territorio.
Sarebbe veramente bello poter “raccontare” tante storie di donatori che vengono a portare i prodotti con riservatezza, senza enfatizzare il gesto, volendo condividere qualcosa con chi è più in difficoltà. Persone di ogni ceto sociale che condividono con noi risorse, momenti di gioia, momenti di dolore (sempre più frequenti le donazioni di somme raccolte nei funerali) con l’unica intenzione di “dare una mano” a chi è in difficoltà.
E’ un grande segno di attenzione, di amicizia, di condivisione nei confronti del nostro servizio, nella logica del dono, che mette in movimento energie, tempo, risorse economiche rendendo tangibile l’amore del Padre per ogni uomo, senza distinzione di razza, di religione, di cultura.
Ricordiamo in questa occasione anche tutti gli ospiti che si sono avvicinati negli anni alla mensa. Tante storie, a volte dolorose che ci hanno fatto vivere anche lutti per alcune persone che ci hanno lasciato in silenzio.
Un ricordo particolare ai principali artefici di questa splendida realtà, mons. Fiorino Tagliaferri Vescovo di Viterbo, che ha voluto questa opera come segno tangibile dell’attenzione della Chiesa locale alle persone in difficoltà e Maria Pia Quatrini che per tanti anni ha servito, formato, sensibilizzato tante persone con riservatezza, passione e amore.
Accanto a loro ricordiamo don Roberto Burla, direttore della Caritas diocesana per tanti anni, tutti i volontari e le volontarie che negli anni si sono avvicendati donando tempo, energie, amore. Tanti volti, storie, situazioni personali che almeno per una mattina hanno lasciato da parte le cose personali e familiari e sono venuti a dare il proprio contributo “in letizia”.

Per questo un grazie sincero e affettuoso, a ogni persona che con il proprio contributo, discreto e solidale, rende possibile questa opera.

 

Caritas diocesana di Viterbo

 

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