#Camminaintuscia, a piedi in otto tappe tra natura, cultura e storia

Donatella Agostini

Ritorna dal 3 al 10 ottobre #CAMMINAINTUSCIA, un percorso a piedi in otto tappe tra natura, cultura e storia, sulle orme degli antichi pellegrini che fin dal Medioevo scendevano dall’Europa per arrivare a Roma e proseguire verso la Terrasanta, seguendo il fascio di direttive della Via Francigena. Un percorso che attraversa longitudinalmente la nostra provincia, partendo da Proceno, vera porta del Lazio, passando via via per Acquapendente, San Lorenzo Nuovo, Bolsena, Montefiascone, e proseguendo poi per Viterbo, Vetralla, Capranica, Sutri, Monterosi. Tappe che furono indicate nel diario di viaggio del vescovo Sigerico già nel X secolo. A presentare la terza edizione della manifestazione Domenico Merlani, presidente della Camera di Commercio viterbese che ha organizzato l’evento, in compagnia del sindaco di Viterbo Giovanni Maria Arena e dei rappresentanti istituzionali dei comuni coinvolti nel percorso. «Il successo di #CAMMINAINTUSCIA è andato in crescendo, e questo ci ha spinto a rinnovare l’iniziativa», ha esordito Domenico Merlani. «Tantissimi pellegrini percorrono ogni anno i sentieri della via Francigena, e il turismo legato al fenomeno, il cosiddetto “turismo lento”, è in forte espansione. Camminare è un’attività che non impatta con l’ambiente, fa scoprire a chi la esercita antichi sapori e scorci meravigliosi di cui anche noi residenti ignoravamo l’esistenza. È anche un cammino di contemplazione e di riflessione. Molti italiani vanno ogni anno a Santiago de Compostela, ma qui abbiamo un percorso altrettanto importante che va promosso e valorizzato. Andrebbe maggiormente curata la manutenzione del tracciato: vi sono dei tratti che rischiano di essere cancellati dall’incuria. A questo proposito ringrazio il CAI di Viterbo che cura i sentieri e che anche quest’anno ci farà da guida e da assistenza lungo il percorso. Inoltre, andrebbero potenziate le strutture di accoglienza e di assistenza ai pellegrini». Dello stesso avviso il sindaco Arena: «La Via Francigena è un percorso meraviglioso, da percorrere nella pace, nella natura, alla scoperta di noi stessi e delle bellezze disseminate nel nostro territorio. Dobbiamo continuare a credere in questo grande progetto, perché siamo ancora agli albori di quella che è la sua grande potenzialità. Noi rappresentanti delle amministrazioni comunali possiamo interagire e lavorare in rete, e creare le strutture interne necessarie ad accogliere un numero sempre maggiore di pellegrini-turisti». «La Via Francigena non può contare su un comune soltanto», ha aggiunto l’assessore al Turismo di Bolsena Andrea Di Sorte. «Si deve pensare piuttosto ad un percorso di media percorrenza a cui lavorino più comuni. A Bolsena accogliamo migliaia di pellegrini tutto l’anno, attraverso un centinaio di posti letto e un ostello specifico lungo il percorso. Vengono dall’Italia e dall’Europa, e quando ripartono portano con sé sicuramente qualcosa: certe sensazioni non si provano soltanto a Santiago, ma anche sul nostro territorio. Crediamo fortemente nella potenzialità turistica della Francigena. È una cosa su cui dobbiamo puntare tutti, istituzioni e privati».
La prima tappa del percorso sarà Proceno – Acquapendente, mercoledì 3 ottobre, per sei chilometri di cammino. A Proceno potrà essere visitato il Castello. Il giorno successivo da Acquapendente ci si sposterà a Bolsena, passando da San Lorenzo Nuovo, per un percorso di circa ventidue chilometri. A Bolsena sarà possibile visitare palazzo Monaldeschi e il secondo acquario d’acqua dolce più grande d’Italia. Venerdì 5 ottobre la tappa sarà da Bolsena a Montefiascone, per diciassette chilometri e mezzo di percorrenza. «Montefiascone è una delle tappe principali, perché è situata al centesimo chilometro da Roma. Abbiamo previsto un ristoro e la consegna delle pergamene presso la Rocca dei Papi.», ha aggiunto l’assessore alla Cultura di Montefiascone Fabio Notazio, intervenuto alla presentazione. Sabato 6 ottobre il percorso riparitrà da Montefiascone e toccherà il capoluogo della Tuscia, per un totale di 18 chilometri. Domenica 7 ottobre si percorrerà la tappa Viterbo – Vetralla, per una distanza di diciotto chilometri. «Essendo domenica, ci aspettiamo un buon afflusso di camminatori», ha sottolineato Enrico Pasquinelli, assessore alla Cultura di Vetralla. «Malgrado le difficoltà, abbiamo intrapreso con entusiasmo il discorso Francigena, con una serie di interventi di riqualificazione, come quelli presso la chiesa di Forio Cassio, citata da Sigerico. A piazza Umberto I, abbiamo previsto una degustazione di prodotti tipici per tutti i partecipanti, poi la visita guidata all’antica chiesa di san Francesco». La settimana successiva si aprirà con la tappa Vetralla – Capranica – Sutri, con un percorso di quasi ventiquattro chilometri. «Con l’occasione, i pellegrini potranno visitare il museo di Palazzo Doebbing recentemente inaugurato dal sindaco Vittorio Sgarbi», ha aggiunto il vicesindaco di Sutri Felice Casini. Martedì 9 ottobre sarà la volta della tappa Sutri – Monterosi, per un totale di 12 chilometri. Infine, mercoledì 10 ottobre, si partirà in autobus alle ore 7 da Monterosi, in direzione Roma, con arrivo alla Basilica di San Pietro.
All’arrivo di ogni tappa di #CAMMINAINTUSCIA saranno disponibili navette che riaccompagneranno i partecipanti alla località di partenza. Ci si può iscrivere a tutto il percorso oppure a singole tappe, attraverso il sito della Camera di Commercio di Viterbo, al costo di cinque euro per la prima tappa e di tre euro per ogni successiva. È previsto un percorso fotografico che andrà ad impreziosire ulteriormente l’iniziativa, e l’interventi di esperti di social network per incrementarne il livello di risonanza mediatica. #CAMMINAINTUSCIA è alla portata di chiunque, non impegnativo, flessibile a seconda delle esigenze di ognuno. È un’occasione per riscoprire vedute ed angoli suggestivi della nostra bella provincia, e complici il silenzio e la pace dei sentieri, un’occasione per riscoprire il nostro mondo interiore. Intervenuto alla presentazione, il giornalista Stefano Mecorio, autore del libro “La mia Francigena”, ha concluso: «Il territorio attraversato dalla via Francigena è per certi versi ancora da scoprire e da valorizzare. Ma attira già innumerevoli visitatori. È un’esperienza differente, ma diventerà la nostra Santiago di Compostela».

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