“Arti Vi.Ve” un ponte tra Viterbo e Venezia – Biennali a confronto

Si inaugura dal 15 al 25 settembre 2022, presso lo Spazio San Vidal in campo San Zaccaria, la mostra “Arti Vi.Ve” un ponte fra Viterbo e Venezia, nata dalla collaborazione tra l’Associazione per la Promozione delle Arti in Italia – fondatrice della Biennale di Viterbo – e Maggio Art Consultancy – boutique di consulenza artistica e attività di gestione degli artisti con sede a Londra – in concomitanza, per la prima volta, dello svolgersi delle due Biennali di arte contemporanea nello stesso anno pari.
Due Biennali che hanno per tema “Il latte dei Sogni” quella di Venezia,Arte ai confini della Bioetica” quella di Viterbo.
Il concetto di Bioetica rappresenta un campo di ricerca e riflessione, definito anche come un movimento di idee e di valori che continuamente cambiano nel corso della storia; mette in dialogo diverse discipline, dalla filosofia al diritto, dall’economia alla sociologia, dall’antropologia alla psicologia. La bioetica quindi riassume in sé la scienza della sopravvivenza dell’uomo nel suo ecosistema temporale, racchiudendo tutti gli interrogativi e le risposte che l’essere umano ha cercato e cerca di interpretare e rappresentare con la forte risonanza della pratica delle arti e della creatività.
Nell’attualità dell’epoca presente, dove si è sempre più relegati nel ruolo di consumatori piuttosto che in quello di attori e produttori della propria esistenza, correndo sempre più il rischio di cadere in un edonismo utilitarista, ha fatto sì che quel potenziale straordinario divenisse nell’oggi ordinario, travolgendo anche un campo come quello dell’arte, asservito a sistemi di consenso, al mercato e alle ideologie. Ricordiamo qui le parole di Adriano Pessina, seppur riferite più alle scienze mediche, ma calzanti anche a quelle umanistiche e artistiche, usate nel suo libro “Bioetica. L’uomo Sperimentale”: “Se dovessimo caratterizzare con una formula il clima del presente, potremmo dire che questa è l’epoca dell’indifferenza, cioè della negazione di ciò che fa la differenza…. ciò che fa problema è l’ondata di banalizzazione e di improvvisazione…”.
Crediamo che gli artisti coinvolti abbiano tutti evitato la banalizzazione e l’improvvisazione. E, questo rappresenta un grande punto di partenza.
Più le Biennali avranno un respiro internazionale, più saranno riconosciute a livello internazionale. La mission futuribile sarà sempre e comunque quella di mantenere vivo un dibattito che si prefiguri ricco e coinvolgente, in cui saranno approfondite tematiche e relazioni tra arte, tecnologia, comunicazione, mente e cuore.
L’Arte è da sempre via e strumento per la scoperta della straordinarietà della vita e della sua sacralità, spazio reale del sogno, creatività, vitalità, ricerca di senso e chiave di lettura nel viaggio di crescita e scoperta del sé sconosciuto. E questi concetti vanno preservati e perpetrati per la sopravvivenza stessa dell’essere umano.
E come spiega l’attore-regista-pedagogo Marco Sgrosso L’arte è una splendida malattia in grado di far riscoprire all’uomo la sua dimensione corale e non solo.
Artisti:
Noe BADILLO, Ioana BALTAN, Marisa BELLINI, Clara CALI’, Greta CHAPIN-McGILL, Daniela CLEO, Patrizia DA RE, Carolina DEL PILAR, Cho HUI CHIN, Michelle HOLD, Jan INCORONATO, Abhishek KUMAR, Ines LATTY, Liz MAGNO, Michele MOTISCAUSE, Malgorzata OLESZKIEWICZ, Claudia PUGNALONI, Lucia SAPIENZA, Cinzia SARTO, Eleonora UR, Françoise M. WEDDIGEN, Carola WLDERK, Chryssis VICI.

 

manifesto con nomi

 

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