Arci Viterbo su migranti e integrazione: “Andiamo controcorrente”

Paola Maruzzi

Tirocini formativi all’interno di aziende agricole, corsi di falegnameria, potatura e caseificazione, un laboratorio artistico e lezioni di italiano: sono alcuni dei progetti siglati da Arci Solidarietà Viterbo Onlus e presentati a Palazzo dei Priori in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato del 20 giugno; un modo per fare un bilancio sullo stato di salute dell’integrazione nella Provincia di Viterbo, in particolare sugli 11 comuni aderenti allo Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati.

Quello dell’accoglienza è un tema di scottante attualità su cui Paolo Negretti il presidente di Arci Solidarietà Viterbo Onlus getta acqua sul fuoco: “Non lasciamoci spaventare dal clamore mediatico che si sta facendo attorno alla parola immigrazione. Dati alla mano, i numeri non sono così impressionanti. Compito del terzo settore è restituire una giusta percezione del fenomeno”.

L’invito ad andare oltre il “baccano alimentato dalle campagne elettorali e dai media” è rivolto anche dal presidente di Arci Lazio e Viterbo, Marco Trulli: “Sull’argomento migranti la città di Viterbo soffre di una vulgata che alimenta il razzismo e ne sono un riflesso le espressioni di odio che leggiamo sui social, parole scritte senza riflettere. La politica deve avere il coraggio di andare controcorrente, di guardare oltre i cinque anni di mandato elottorale”.

Su scala provinciale il modello di integrazione dell’Arci nella gestione dei progetti d’accoglienza coinvolge circa 150 richiedenti asilo e rifugiati, mentre una cinquantina di persone sono accolte nei Cas, Centri d’accoglienza straordinaria, attivi a Viterbo: “I migranti vengono accolti in appartamenti evitando situazioni di concentrazione in grandi centri collettivi – spiega Alessandra Capo, direttore di Arci Solidarietà Viterbo Onlus –. Accoglienza materiale e tutela legale sono i primi step ma la vera partita dell’integrazione si gioca proponendo percorsi di formazione e orientamento al lavoro, grazie anche al contributo di diverse aziende locali che hanno aperto le loro porte per tirocini”.

Tra le iniziative più interessanti promosse da Arci Viterbo c’è la Scuola di Arte Libera, il laboratorio sperimentale condotto da Pasquale Altieri e Massimo De Giovanni: per diversi mesi i due artisti hanno lavorato gomito a gomito con una trentina di migranti producendo una mostra collettiva visitabile al Biancovolta fino al 29 giugno.

Alla conferenza del 20 giugno è intervenuto anche il sindaco uscente Michelini che ha sottolineato il ruolo di responsabilità sociale dell’Arci e ricordato “l’importanza della monodopera dei migranti regolari senza la quale molte aziende agrigcole del territorio rischierebbero di chiudere i battenti”.
All’interno di Slow Food Village, il 24 giugno Arci Viterbo porterà in piazza le tematiche dall’accoglienza con il dibattito “Migranti: il cibo la ricetta dell’integrazione”. Interverrà anche Dario Leone, direttore di Migranti Film Festival.

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