Appennino Bike Tour 2021 organizzato da Legambiente e ViviAppennino

È stato presentato ufficialmente oggi ad Amatrice in una conferenza stampa “Appennino Bike Tour – Il Giro d’Italia che non ti aspetti”, duemilaseicento chilometri dalla Liguria alla Sicilia, più di trecento comuni attraversati e 44 comuni tappa, 26 parchi e aree protette. Sono questi i numeri di Appennino Bike Tour, la ciclovia dell’Appennino organizzata da Legambiente e ViviAppennino, che ha preso il via in forma itinerante lo scorso 16 luglio da Altare (Savona) e si concluderà l’8 agosto ad Alia (Palermo). Si tratta della più lunga ciclovia d’Italia: il più importante progetto di turismo sostenibile mai realizzato nel nostro Paese, nato da cittadini e cittadine e dalle associazioni, finanziato dalle istituzioni, sostenuto da una storica azienda italiana, il Gruppo Colussi con il brand Misura. Nella conferenza stampa odierna sono intervenuti Giovanni Legnini, Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione sisma 2016, Sebastiano  Venneri, portavoce nazionale Legambiente, Enrico Della Torre, direttore generale di Vivi Appennino e ideatore del progetto, Francesca Biffi, ufficio stampa del gruppo Colussi – brand Misura, Massimo Bufacchi, vice sindaco di Amatrice, Roberto Scacchi, presidente Legambiente Lazio e Maria Maranò, segreteria nazionale Legambiente.
Da anni Legambiente si occupa del tema della ricostruzione attraverso “Osservatorio Sisma”, col quale monitora il cratere sismico in sinergia con Fillea Cigl. Dalla ricostruzione dei borghi distrutti dal terremoto del Centro Italia, Legambiente si aspetta un cambio di passo in termini di sostenibilità delle scelte, lo stesso messaggio che Appennino Bike Tour vuole trasmettere con il suo lavoro. Una innovativa visione del territorio in cui turismo lento e dolce e mobilità sostenibile, facciano il paio con paesi e città a misura di uomo e di ambiente.
Il tracciato della ciclovia si sta animando in questi giorni di iniziative lungo tutto lo Stivale incrociando piccoli borghi, aree protette, territori resilienti e premiando anche i cosiddetti “ambasciatori dell’Appennino”, ossia quelle persone, amministratori, piccoli imprenditori, associazioni e realtà territoriali che si sono distinte per attività di presidio del territorio appenninico. Un team di ciclisti, insieme a Legambiente e ViviAppennino, percorrerà la ciclovia dal nord al sud della Penisola, sostando in ognuna delle 44 tappe dove saranno organizzati convegni, degustazioni e molti altri eventi insieme alle Amministrazioni locali, gli Enti Parco attraversati dal tracciato e le varie realtà interessate. Durante le soste verrà presentato anche il Patto per il clima per l’Appennino, un impegno che Legambiente e ViviAppennino chiederanno ai sindaci locali di sottoscrivere per creare una rete di comuni della ciclovia dell’Appennino attiva contro le emissioni di gas climalteranti. Inoltre, durante la campagna, saranno inaugurate le postazioni di sosta e ciclo-officina con colonnine di ricarica per le e-bike realizzate da Misura in ognuno dei 44 comuni tappa, rendendo così il percorso ciclabile il primo in Italia così lungo completamente attrezzato per i cicloturisti. Appennino Bike Tour, che si avvale del Patrocinio dei Ministeri della Transizione Ecologica, delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, del Turismo, dell’Anci e di Federparchi, in collaborazione con Misura del Gruppo Colussi.
“La pandemia ha fortemente avvicinato le persone alla natura e allo sport, facendo esplodere in maniera inaspettata il cicloturismo, complice anche la diffusione delle e-bike” afferma Sebastiano Venneri portavoce  nazionale di Legambiente. “Queste rendono ciclabili territori che prima non potevano esserlo per via delle difficoltà orografiche. Si è così allargata la possibilità del cicloturismo a nuovi segmenti turistici che prima erano esclusi dai territori montani. È una vera e propria rivoluzione quella che stiamo vivendo e può rappresentare una nuova occasione di crescita e sviluppo sostenibile per queste aree che vivono difficoltà economiche e spopolamento. Con Appennino Bike Tour stiamo lavorando affinché i Comuni siano pronti a raccogliere questa nuova e cruciale sfida. L’infrastruttura già esistente, servita con le stazioni di sosta e ricarica, poco invasive e molto funzionali, consente ai cicloturisti un viaggio in tutta sicurezza e tranquillità”.
“Oggi ad Amatrice arriva un pezzo di futuro e sostenibilità” dichiara Roberto Scacchi “perché la ricostruzione nella nostra Regione, può e deve essere la chiave di volta di un grande cambiamento, fatto di fruibilità dolce, ciclabilità, sostegno al turismo e alle piccole imprese locali. Questo è il grande significato del passaggio odierno di Appennino Bike Tour ad Amatrice, che accogliamo con orgoglio, e che lascia una colonnina di ricarica elettrica capace di raccontare plasticamente, come far rifiorire le aree colpite dal terremoto. Ciò che il sisma non ha potuto minimamente intaccare sono infatti i saperi e i sapori di questi piccoli grandi borghi, lo scrigno di biodiversità, parchi e natura che conservano, insieme a tutta la loro magia; ricostruire, nell’era della transizione ecologica necessaria, vuol dire coniugare tutto ciò, sinergicamente, a una nuova modernità e un nuovo e più giusto modo di vivere l’Appennino”.
“La Ciclovia dell’Appennino, undicesima ciclovia turistica nazionale”, spiega Enrico Della Torre “è stata finanziata con due milioni di euro per l’installazione della cartellonistica dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili. Per l’autunno 2021, il percorso definitivo e le grafiche turistiche del percorso saranno consegnati al Ministero che potrà quindi procedere alla messa in opera della segnaletica rendendo tabellato l’itinerario Appennino Bike Tour per l’estate 2022. Al momento la Ciclovia, il cui tracciato va da Altare in Liguria ad Alia in Sicilia, è comunque percorribile attraverso le tracce scaricabili dal sito www.appenninobiketour.com”.
A Misura di due ruote, per la Ciclovia dell’Appennino. Misura, un marchio da sempre attento al benessere delle persone, ha contribuito al grande viaggio in bici lungo gli Appennini realizzando in ognuna delle 44 tappe delle postazioni ciclo-officina con aree di sosta e colonnine di ricarica per le e-bike. Le ciclovie più famose d’Europa si caratterizzano non solo per il tracciato ben segnalato e protetto ma anche e soprattutto per infrastrutture pensate per la mobilità su due ruote. Un elemento essenziale ancora piuttosto carente nel nostro paese. L’impegno di Misura è pensato per colmare questa lacuna e dotare la Ciclovia dell’Appennino, unico caso in Italia, di un servizio costante per l’assistenza ai cicloturisti. Ogni punto ha una colonnina ciclo-officina con gli strumenti per riparare la bicicletta, gonfiare una gomma e 4 punti di ricarica per le e-bike. Nella postazione anche delle rastrelliere porta bici, alcune sedute, un pannello informativo con le informazioni utili per il cicloturista e un QRcode per scaricare le mappe del tracciato.
“Siamo particolarmente orgogliosi, come Gruppo Colussi, di dare un contributo concreto, con la Ciclovia dell’Appennino, a questo territorio drammaticamente colpito dal sisma” dichiara Cristina Lupattelli, direttrice marketing del Gruppo Colussi di cui fa parte il brand Misura. “Speriamo, con la ciclofficina e la stazione per le bici, e il progetto dell’Appennino Bike Tour, che Amatrice possa davvero essere protagonista di una ripartenza green, all’insegna della sostenibilità, della cura dell’ambiente, del turismo rispettoso della natura”.
Una curiosità: sui pannelli informativi i cicloturisti troveranno in ogni tappa un “consiglio a pedali” con suggerimenti su aspetti legati al benessere, alla salute, ai comportamenti da tenere per essere un ciclista rispettoso degli altri e dell’ambiente. Inoltre il tracciato della ciclovia avrà anche un piccolo spazio poetico dedicato alla bicicletta. Ogni tappa, avrà una poesia di Borracce di poesia, un progetto internazionale che racconta il mondo visto dalla bici, con versi dedicati a chi pedala.www.legambientelazio.it

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