Andrea Cagnetti: Corchiano mi ha portato a diventare l’ artista Akelo

Andrea Cagnetti è nato nel 1967 a Corchiano, dove è scritta la sua storia di artista. Orafo, designer e scultore, si occupa anche di ricerca sulle antiche tecnologie, in particolare sulla lavorazione dei metalli. Si sente un’anima antica, un uomo del Rinascimento che vive nel XXI secolo. Conduce un’esistenza riservata per potersi dedicare alla sua passione: creare bellissimi gioielli, realizzati con tecniche risalenti a oltre 3.000 anni fa, e sculture di estrema avanguardia, attraverso un rituale di intensa meditazione e sperimentazione.

Il suo nome d’arte è Akelo che si riferisce al dio greco Acheloo, il dio delle acque secondo la tradizione mitologica greca ed etrusca. Adorato nell’antichità, la divinità e il suo nome è sinonimo per l’acqua sorgiva in genere, molto ricorrente nell’iconografia antica delle nostre zone.

“Sono nato a Corchiano, paese costruito sulle rovine della leggendaria città etrusca di Fescennia. Non solo il luogo, ma anche l’educazione mi ha portato a diventare un artista. Fin da adolescente, mi sono concentrato, infatti, sulla letteratura greco-latina e i testi alchemici, interessandomi soprattutto alle tecnologie dell’antichità inerenti la metallurgia, la ceramica, la medicina e la lavorazione delle pietre, del vetro e delle stoffe. Dopo aver conseguito la maturità scientifica, mi sono trasferito a Roma dove, per alcuni anni, ho lavorato come grafico pubblicitario. Sono poi tornato a Corchiano, dove ho potuto dedicarmi alla mia attività di artista”.

Fino al 28 febbraio, presso lo Spazio Pensilina di Viterbo, è in mostra Materia Nova, la sua personale di scultura, punto d’incontro tra materia, uomo ed espressione artistica. “Il titolo della mostra, “Materia Nova”, vuole porre al centro dell’attenzione dell’osservatore la metamorfosi del materiale scelto per realizzare le sculture, che da scarto di lavorazione si trasforma in oggetto d’arte. L’artista offre a questi materiali di cui l’uomo si serve per realizzare strutture utili per sé e per gli altri, una nuova possibilità di vita. La “materia nova” che ne scaturisce è il frutto dell’incontro tra due attività dell’uomo, il lavoro e l’arte, entrambe con una loro intrinseca nobiltà, che sottolineo ed esalto nelle mie opere”.

I suoi gioielli, le sculture e in generale tutte le sue opere sono uniti dallo stesso sottile fil rouge, “particelle che si distaccano dalla materia infinita del cosmo, come sospinte da un’intima necessità”. Per capire a fondo la sua produzione scultorea, infatti, non si può prescindere dalla sua attività di orafo. “Realizzo gioielli e oggetti che attingono ispirazione e metodiche dalle lontane civiltà, fregiandosi, nel contempo, di un’identità senza tempo. A caratterizzarli, un mix di elementi decorativi di dimensioni infinitesimali, che si aggregano in opere percorse da una vitalità interiore. Da qui alle sculture in ferro, la distanza è lunga solo all’apparenza. In realtà, questi due poli creativi sono uniti dallo stesso, sottile “fil rouge”, appunto, particelle che si distaccano dalla materia infinita del cosmo, come sospinte da un’intima necessità. Minuscole, misteriose meteore vibranti di energia, alla ricerca di nuove collocazioni spaziali, armoniose e leggere, in qualche remoto meandro dell’universo. Particelle che, dopo lungo vagare nella fantasia dell’artista, danno vita a realtà sempre più complesse. Si proiettano, roteando con magica danza, in ogni dimensione, librandosi ora verso l’alto con slancio improvviso, ora sondando le profondità di dimensioni inedite, manifestando così l’”anima” segreta delle cose, tutte diverse, eppur percorse dal sottile soffio della creazione e della vita. E nella loro scabra, ma elegante nudità, rimandano alle stringenti regole di divina razionalità che governano il tutto”.

Oltre alla mostra Materia Nova, sempre nella Tuscia Andrea ha realizzato diverse cose nel corso degli anni, tra cui mostre e filmati per le televisioni. E per il futuro il suo progetto è dedicare, come sempre ha fatto, la sua vita esclusivamente all’arte e alla ricerca, con l’intento di diffonderla in Italia e nel mondo.

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