Aldo Quadrani, Bagnaia il luogo dove mi sento a casa

di Luciano Costantini

Più innamorato di Viterbo o di Bagnaia? Più legato a Palazzo Papale o a Villa Lante? Difficile, anzi impossibile, pretendere una risposta. E poi, diciamolo francamente, non è neppure lecito porre la domanda quando il cuore è diviso esattamente a metà. Quando l’amore è vero e consolidato come nel caso di Aldo Quadrani: una parte dell’esistenza trascorsa nel capoluogo e l’altra dedicata al culto autentico della frazione che oggi lo vede cittadino e presidente dell’associazione culturale “Amici di Bagnaia-Vincenzo Frittelli”. Più semplicemente, Aldo ama tutto ciò che può riportarlo alle proprie origini per poi trasferirne sentimenti e insegnamenti al presente. Uomini, cose, avvenimenti. Non una banale operazione nostalgia, ma riscoperta di un passato utile per l’oggi e per il domani.

“Io posso soltanto dire, stando alle carte, che le primissime tracce della mia famiglia risalgono al 1701 e fanno riferimento proprio a Bagnaia. Per oltre trecento anni una lunghissima generazione di bagnaioli doc e poi arrivo io, che per motivi di lavoro vivo a Viterbo dove per anni faccio l’impiegato di banca. Infine, il ritorno a Bagnaia, cioè alle mie radici, come spesso accade”.

Bagnaiolo e poi presidente della “Amici di Bagnaia”…

“Sì da quattro anni e per me è un grandissimo onore e motivo di orgoglio. Sono il quarto e i tre presidenti che mi hanno preceduto sono state tutte figure di grande cultura, prima ancora che uomini innamorati di Bagnaia. Parlo di Vincenzo Frittelli, Bruno Barbini e Franco Pierini. In particolare, Frittelli ha avuto il grandissimo merito di far emergere la nostra cittadina dall’anonimato in cui era scivolata per secoli. Ricordo soltanto che Bagnaia fino al 1928 era Comune autonomo e fu integrata con Viterbo soltanto per necessità demografiche. In altre parole, Viterbo per diventare capoluogo di provincia avrebbe dovuto alzare il numero dei suoi abitanti, il che fu possibile grazie al sacrificio – si fa per dire – dei bagnaioli. Ora sono tante le iniziative che portano il nome di Frittelli. L’ultima? Il concorso per la migliore pizza di Pasqua. La rassegna di quest’anno ha visto la partecipazione di una ventina di pizzaioli. C’è stato perfino chi è venuto da Civitavecchia. Ovviamente, ognuno con la propria ricetta”.

E gli stessi ingredienti…

“Più o meno. Diciamo che i parametri per la miglior pizza devono rispettare comunque cinque elementi: la forma, la sofficità al tatto, il profumo, il taglio, la sapidità”.

E dopo il festival delle pizze?

“Il nostro obiettivo è quello di valorizzare tutto ciò che parla e che profuma di Bagnaia, anche in termini agroalimentari e gastronomici. In altre parole, dobbiamo far conoscere anche le nostre eccellenze culinarie. Inutile dire che a livello storico e artistico possiamo vantare qualcosa di veramente unico come Villa Lante. Poi puntiamo al completo recupero di palazzo Gallo, una splendida residenza edificata nel sedicesimo secolo dalla omonima famiglia. Un edificio storico per decenni dimenticato, tanto da essere utilizzato come magazzino dal Comune di Viterbo. Noi ci siamo infiltrati, abbiamo cominciato a risistemare le cose e poi l’amministrazione Michelini ce lo ha dato in gestione. In parte è stato salvato e restaurato anche attraverso il contributo degli studenti dell’Università della Tuscia con la quale sei anni fa abbiamo stipulato una convenzione. E’ ancora in corso il restauro di alcuni affreschi”.

La Villa è lì da secoli, palazzo Gallo è rinato o quasi. Qual è l’obiettivo più ambizioso suo e dell’associazione?

“Poter riaprire al pubblico proprio palazzo Gallo insieme alla torre civica che sorge a fianco dell’entrata del borgo. La torre conserva incastonato un altro piccolo tesoro, una testina in pietra candida, “La Pucciarella”. E’ un lontano omaggio a una popolana che in occasione dell’assedio dei Lanzichenecchi fece cadere un pesante mortaio sula testa del loro capo uccidendolo e provocando la fuga degli assedianti”.

Il recupero della torre rientra tra gli interventi previsti dal Pnrr…

“Non esattamente. Ci sono a disposizione soltanto delle briciole, cioè 21.000 euro”.

Il sogno di Aldo Quadrani?

“Non soltanto mio, ma quello dell’associazione, sarebbe quello di realizzare un itinerario turistico che parta da villa Lante, si snodi fino a palazzo Gallo, passando per le vie del borgo, le chiese e risalga fino alla torre in cima alla quale poter scoprire un panorama magnifico che arriva fino al mare”.

Questo il sogno… E la realtà?

“Amareggia il fatto che non sempre ci sia la partecipazione dell’ente pubblico. Cioè la sensibilità della gente talvolta è scarsa. Ma questo è un motivo in più per aumentare l’impegno e la determinazione ad andare avanti”.

 

Prossimo appuntamento:

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e testo

Nessuna descrizione della foto disponibile.

Pizza di Pasqua e Bracone

Potrebbe essere un'immagine raffigurante cibo e fiore

Dipinto Palazzo Gallo- Studenti Unitus Restauro

Nessuna descrizione della foto disponibile.

 

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI