Acrilammide negli alimenti: scattano le misure di attenuazione

E’ iniziato il conto alla rovescia. L’11 aprile scatterà l’applicazione del Regolamento (UE) 2017/2158 che istituisce “misure di attenuazione e livelli di riferimento per la riduzione della presenza di acrilammide negli alimenti”. Lo ricorda la CNA di Viterbo e Civitavecchia, che con l’Area Sicurezza e Igiene degli Alimenti di CNA Sostenibile ha già messo in calendario, per il 19 aprile, un seminario di aggiornamento su questa ed altre novità riguardanti la produzione di alimenti e di materiali/oggetti a contatto con gli alimenti.

Secondo l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), l’acrilammide, sostanza chimica presente in un’ampia gamma di prodotti, può aumentare il rischio di cancro nei consumatori, in particolare nei soggetti più esposti e sensibili, come i bambini. Ecco quindi la necessità di misure volte a ridurne la presenza, a tutela della salute.

Sono interessati, innanzitutto, gli operatori che producono e immettono sul mercato prodotti a base di patate crude; patatine (chips), snack, cracker ed altri prodotti a base di pasta di patate; prodotti da forno fini; pane; cereali per la prima colazione; caffè; succedanei del caffè con tenore di cereali o di cicoria superiore al 50 per cento; biscotti per la prima infanzia e cereali per lattanti; alimenti per la prima infanzia in vasetto (a bassa acidità e a base di prugne secche).

“Le misure – spiegano a CNA Sostenibile – vanno adattate alla natura dell’esercizio. Gli operatori del settore alimentare (OSA) sono tenuti a predisporre un programma per la campionatura e l’analisi dei tenori di acrilammide nei prodotti e a tenere un registro delle misure di attenuazione adottate. Nel caso di superamento dei livelli di riferimento previsti in uno degli allegati del Regolamento (il IV), adeguano i processi e i controlli, al fine di raggiungere i livelli di acrilammide più bassi che si possano ragionevolmente ottenere, ovviamente inferiori ai livelli di riferimento fissati”.

“La campionatura rappresentativa e l’analisi dei prodotti per accertare la presenza di acrilammide e verificare l’efficacia delle misure di attenuazione – aggiungono – devono essere effettuate con periodicità almeno annuale. I risultati analitici vanno messi a disposizione dell’autorità competente, se richiesti”.

Per le imprese artigiane e le microimprese, sono state ottenute, grazie all’azione della CNA, alcune semplificazioni. Se ne parlerà, appunto, giovedì 19 aprile, alle ore 16,30, presso la sede di CNA Sostenibile, a Viterbo, in via dell’Industria snc. Info: 0761.1768309 – marinamaggini@cnasostenibile.it.

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