A Belcolle riattivate le procedure di autotrapianto di cellule staminali

di Donatella Agostini

Riattivate all’Ospedale di Belcolle di Viterbo le procedure di autotrapianto di cellule staminali. Dopo dodici anni di sospensione ricominciano le procedure di autotrapianto di cellule staminali periferiche presso l’unità operativa di Ematologia. L’importante notizia – che andrà a migliorare sensibilmente la qualità di vita dei pazienti, costretti fino a questo momento a recarsi fuori sede per il proseguimento della terapia – è stata diffusa questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno parte il direttore generale della Asl di Viterbo Daniela Donetti, il nuovo direttore dell’Unità operativa Simt (Servizio Immunotrasfusionale) di Belcolle Silvia Da Ros, il direttore del Dipartimento di Oncoematologia Enzo Maria Ruggeri, il direttore di Ematologia Giulio Trapè e l’ex direttore dell’Unità operativa di Ematologia  Marco Montanaro. «Nell’ambito della riorganizzazione di questa azienda, abbiamo ricevuto nei giorni scorsi l’autorizzazione da parte della Regione Lazio a riattivare le procedure di autotrapianto delle staminali», ha esordito il direttore generale Donetti. «E’ un’attività che è stata possibile grazie alla riorganizzazione del reparto di oncoematologia, con l’apertura di otto posti letto, secondo i migliori standard organizzativi e di sicurezza per i nostri pazienti». L’autotrapianto di cellule staminali è diventato ormai parte integrante della cura di malattie del sangue come la leucemia, alcuni linfomi e il mieloma multiplo, e consiste in due step: prima la somministrazione di chemioterapia, poi la reinfusione delle staminali dello stesso paziente, precedentemente raccolte. Dal 1999 fino al 2007 l’intera terapia poteva essere eseguita direttamente a Ronciglione; da quando il reparto di ematologia è stato trasferito a Belcolle, i pazienti della Tuscia che necessitavano di autotrapianto hanno dovuto effettuarlo a Roma o addirittura fuori regione. Sono ora nuovamente disponibili a Belcolle locali adeguati, e finalmente è arrivata l’autorizzazione da parte della Regione. Il nosocomio viterbese sarà quindi presto in grado di offrire anche questa ulteriore opportunità terapeutica all’utenza, riducendo l’emigrazione sanitaria che comporta disagio e spostamenti ai pazienti e ai loro familiari. «La ripresa della raccolta di cellule staminali ci garantirà la possibilità di offrire un servizio di qualità: i pazienti della provincia potranno ora affrontare la terapia vicino alle proprie famiglie, non dovendo più spostarsi in altra struttura», ha proseguito la dottoressa Silvia Da Ros, alla sua prima uscita come neodirettore dell’U.O. Immunotrasfusionale. «Ringrazio i colleghi, i tecnici e gli infermieri che hanno ripreso questa attività con grande entusiasmo, e le associazioni Admo e Avis che garantiscono come sempre il contributo da parte dei volontari e dei donatori». «La Regione Lazio ha sostenuto la ASL di Viterbo in questa azione di potenziamento dell’intera area oncoematologica della Tuscia con finanziamenti dedicati», ha infine affermato in una nota stampa Alessio D’Amato, assessore regionale alla Sanità. «Oggi abbiamo messo i professionisti qualificati presenti a Belcolle nelle condizioni di poter operare al meglio, garantendo ai cittadini affetti da patologie oncologiche una presa in carico in linea con i migliori standard nazionali. In particolare, per i pazienti ematologici termina un lungo periodo caratterizzato da spostamenti e da cure erogate in centri diversi dal loro ospedale di riferimento. E questo è davvero un importante risultato raggiunto per tutto il sistema sanitario regionale».

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