Volpone a Ferento in prima nazionale, un capolavoro senza tempo e l’elogio di Siravo per il teatro

di Luciano Pasquini

Volpone-Ferento

Volpone non è solo una satira pungente sul desiderio e la finzione: è una rappresentazione umana, drammaticamente attuale. Ben Jonson riesce a mettere in scena il potere distruttivo dell’avidità e dell’inganno con una vivacità che ancora oggi ci parla in modo diretto. La commedia proposta alla platea viterbese, giovedì 24 luglio, si conferma uno dei migliori archetipi del teatro classico grazie anche alla sapiente regia di Carlo Emilio Lerici. 

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Una commedia scritta nel 1606 e portata in scena lo stesso anno al Globe Theatre di Londra, un grande classico del teatro inglese che rappresenta il capolavoro di un autore che insieme a Shakespeare e a Marlowe ha dato vita al periodo di maggiore splendore del teatro britannico: il teatro elisabettiano.

Il pubblico amante della prosa è accorso numeroso a Ferento perchè, pur trattandosi di un’opera con quattro secoli di storia alle spalle, mantiene ancora integro un contatto con il presente, la bravura del cast animato da ben 14 attori ha accompagnato lo spettatore sino alla fine, guidati da Carlo Emilio Lerici e con un intenso Edoardo Siravo nella parte di Volpone unito al personaggio di Mosca che, per la prima volta, è assegnato a una donna, consegnandoci un allestimento snello e moderno dove la tematica amara dell’opera originale, nonostante la comicità incalzante, viene mantenuta con uguale forza. La chiusura dello spettacolo è segnata da un momento emozionante, reso da Edoardo Siravo con l’elogio per tutti coloro che s’impegnano a mantenere vivo il teatro di Ferento.

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Una parentesi di puro piacere, grazie a una compagnia che, confermando la capacità di reinterpretare i grandi classici con intelligenza e freschezza, ha saputo ammaliare il pubblico viterbese in una godibile serata d’estate.

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