Mauro Carrazza, la mia nuova vita da creatore di gioielli

di Donatella Agostini

«Il passato, l’esperienza di vita, ti fanno vivere al meglio il presente. Se non le preserviamo, le testimonianze del passato andranno perdute. Senza il passato non possiamo avere il futuro». Per raccontarci di sé, della sua esperienza nel far rivivere le antiche atmosfere, e per parlarci delle sue particolarissime creazioni in ferro, Mauro Carrazza ci apre Via Romana, il suo home restaurant nel cuore storico di Capranica, e ci regala la magia di un salto nel secolo scorso. Locali scavati nel tufo, dove con massima cura ha ricreato una dimora di una volta e dove si può cenare e pernottare, tra il chiarore dorato delle candele e pezzi di arredamento riadattati o trovati nei mercatini. Ghiacciaie degli anni Cinquanta, vecchi comò, antichi libri, e tanta materia pura: legno, pietra, stoffa grezza, rame. E ferro, perché di ferro parleremo, di un materiale povero e nobile al quale Mauro ha trovato il modo di restituire nuovo spirito e impensate applicazioni. «Una mia amica che produce profumi mi ha regalato una sua fragranza chiamata “Le Mat”, il Matto dei Tarocchi: simboleggia una persona estrosa e creativa, che viaggia con la mente. Le Mat sono io», afferma con un sorriso. Dall’artigianalità certosina profusa a piene mani per realizzare “Via Romana”, qualche tempo fa Mauro è passato a creare per la sua amica originali tappi in ferro per i flaconi dei suoi profumi. «Mi ha messo alla prova chiedendomi di realizzarli. Mi sono cimentato sempre in tanti lavori, ma a questo non avevo veramente pensato mai. Un giorno ho preso un pezzo di fil di ferro, l’ho arrotolato, così per gioco… le ho mandato la foto del risultato. “È lui”, mi ha detto.  A oggi nel mondo ne girano 1700 pezzi, in colori e metalli diversi, tutti fatti a mano da me. Dai tappi ai gioielli, il passo è stato breve». Mauro Carrazza oggi realizza gioielli in ferro, armato unicamente di cesoie, frullino, saldatrice e della sua grande manualità. Sono anelli, bracciali dall’anima rude, ancestrale, potente: a differenza dell’oro, il ferro nasconde internamente la sua personalità, senza ostentazione. Alla pura sostanza del ferro, che manipola a mani nude per godere del contatto con la materia, Mauro sposa non pietre preziose, ma materiali di recupero: vecchi bottoni, monete, frammenti di antichi specchi, legni, proiettili risalenti all’ultima guerra: ciascuno portatore di echi della propria storia. Il risultato sono pezzi unici, piccole opere d’arte astratte dalla forte personalità, fatte di materiali a cui Carrazza ha donato nuova vita e nuovo destino. «Io non faccio disegni, parto piuttosto da un’idea. In corso d’opera, non essendo facile da lavorare, il ferro spesso prende direzioni e forme inaspettate. Ne vengono fuori gioielli impegnativi per carattere, dimensioni, linee di impatto». Chi sceglie di indossarli, magari osando il contrasto con le linee di un abito da sera, ostenta sicurezza di sé e non teme di distinguersi. «Si conoscono tante persone nella vita, e poi ci può essere quella che ti fa svoltare», continua a raccontarci Mauro. Perché la fortuna può bussare in qualsiasi momento: l’essenziale è farsi trovare pronti. Attraverso il proprio account Instagram, dove Carrazza pubblica le foto delle sue creazioni, viene a contatto con Sabrina Scampini, opinionista di “Quarto Grado”, la popolare trasmissione su Rete4. Alla Scampini piacciono i suoi gioielli, li trova più innovativi ed originali rispetto alla gioielleria tradizionale, e sceglie di indossarli in trasmissione. Finchè arriviamo al giorno in cui la costumista di Alba Parietti, showgirl e attualmente opinionista de “L’isola dei famosi”, manda un messaggio a Mauro su Instagram. «Aveva visto il mio profilo e le mie creazioni. Le aveva forse viste alla Scampini. Mi chiede se sono interessato a farli indossare ad Alba Parietti. Certo che sì, rispondo!». Carrazza le invia le sue creazioni, che piacciono moltissimo ad Alba, tanto che nella puntata del 18 marzo scorso indossa due bracciali e due anelli, che poi sceglie di trattenere per poterli indossare anche nella vita privata. «Un traguardo inaspettato, una grande occasione di visibilità», afferma Mauro. «Tutto è iniziato per gioco, e come tale continuo a considerarlo. Ma certo, ora c’è riscontro di pubblico!». Per Mauro e le sue creazioni sono in programma allestimenti di importanti mostre e sfilate di alta moda. E a New York c’è un locale che espone e vende con successo i suoi gioielli made in Tuscia, così intrisi di storie e di echi. Non si potrebbe vivere bene il presente, né ci si potrebbe aspettare un domani migliore, senza far nostra la memoria del passato. Passato che racconta sé stesso anche attraverso i gioielli di Mauro Carrazza. Che guardano al futuro.

Instagram: ferrum_jewels, viaromananticadimora

              

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