Viterbo capitale del calcio nella mostra itinerante “Un secolo d’azzurro”

di Claudio Petricca

Per una settimana Viterbo sarà la capitale del calcio azzurro ripercorrendo nella mostra itinerante “Un secolo d’azzurro” i cento anni di storia con cimeli della nazionale italiana di calcio. Una manifestazione che si aprirà domenica 20 ottobre per concludersi la domenica successiva 27 ottobre. Momento migliore non poteva certo esserci per celebrare gli azzurri freschi di promozione a Euro 2020 e con un record uguagliato delle nove vittoria consecutive che resisteva dal 1938 con Vittorio Pozzo alfiere in panchina, regalando due titoli mondiali e uno olimpico. Chi segue la nazionale da tanti anni può ripercorrere i momenti più suggestivi, rivivere le delusioni di Middlesbrough con il gol del dentista Pak Do Ik ad Albertosi con la cocente eliminazione dai mondiali inglesi del 1966, oppure le imprese di Mexico ’70, Argentina ’78, Italia ’90 e i trionfi di Spagna ’82 e Francia 2006. La mostra è stata presentata presso la sala consiliare del Comune di Viterbo alla presenza di autorità politiche e sportive. Marco De Carolis, assessore allo sport, ha sottolineato l’importanza dell’appuntamento che dona lustro e prestigio al territorio. Una mostra che arriva per la prima volta nella nostra provincia raccontando cento anni di storia azzurra che potrà essere vissuta e ammirata presso la Sala degli Almadiani. De Carolis auspica il  coinvolgimento di tanti ragazzi oltre alle numerose società sportive, ringraziando chi ha reso possibile questo evento. Chi ricorda bene il trionfo mondiale del 2006 è il consigliere comunale delegato ai rapporti con le società sportive Matteo Achilli: “Ricordo bene quell’anno – afferma – perché mi rubarono il motorino nella serata dei festeggiamenti. A parte questo fu una grandissima emozione che ricordo con grande entusiasmo e commozione. Un omaggio alla città, ai ragazzi che fanno sport, ci saranno tante maglie azzurre compresa quella indossata da Verratti nel match contro l’Argentina con la dedica particolare ad Astori. E’ un sogno vedere questa mostra nella nostra città con tante famiglie osservare cimeli, ricordare momenti esaltanti della nostra nazionale e della nazione. E in questo momento vorrei ricordare il capitano della nazionale, un viterbese, Leonardo Bonucci che ha toccato le 92 presenze con la maglia azzurra entrando nella top ten degli azzurri di sempre”. Alessandro Pica, capo delegazione della rappresentativa nazionale under 16 ha raccontato la sua storia in azzurro: “Faccio parte da un ventennio di questa storia da quando ero segretario nella nazionale di Sacchi fino alla finale mondiale 1994 finale persa contro il Brasile. A marzo ho proposto a Mauro Grimaldi la sede di Viterbo per questa mostra e l’idea si è realizzata. Verranno personaggi del mondo del calcio molto importanti. Vedere la storia della nazionale iniziata nel 1919 e festeggiare i cento anni significa rivivere una parte della nostra vita. Verranno inseriti ulteriori eventi, alcuni importanti, la mostra resterà aperta tutto il giorno, lunedì ci sarà l’inaugurazione ufficiale. Il primo incontro ci sarà martedì pomeriggio con l’associazione  italiana arbitri con esponenti a livello nazionale della  Can C compreso il dirigente del consiglio nazionale il viterbese Umberto Carbonari, con lui sarà presente Luigi Gasbarri, presidente della sezione arbitri di Viterbo. Un incontro educativo e formativo. Altro incontro giovedì pomeriggio presso la piazza Unità d’Italia  con una manifestazione riservata ai super adulti con una partita skyman, con undici giocatori fermi sul posto tipo calcio balilla. Un convegno sull’attività motoria con relatore Gianni Gola attualmente ambasciatore per l’ONU e sport per tutti. Venerdì il calcio giocato da bambini molto piccoli in piazza Unità d’Italia che dalle 15.00 prevede un torneo di calcio e alla fine trasferimento alla mostra. Viterbo è l’unica città del Lazio a ospitare questa mostra”. Importanti le parole di Renzo Lucarini, della FIGC viterbese: “Spero di arrivare a vedere che nel calcio possa succedere come in piscina, con i genitori che lasciano i bambini e se ne vanno per riprenderli poi alla fine, sarebbe veramente un calcio diverso”. Mauro Grimaldi consigliere delegato della FEDERCALCIO ha ricordato un particolare aneddoto della finale dell’Atzeca del 1970: “Innanzitutto vorrei sottolineare la collaborazione con la società Sant’Anna del presidente Rossi, fondamentale  per la riuscita di questa mostra. Il paese ha bisogno della cultura dei valori e portare i bambini vuol dire far rivivere a loro attraverso il pallone la storia del nostro paese. Per gli adulti che hanno vissuto tantissime esperienze legate alla nazionale l’occasione di farle rivivere. Raccontare la storia con forme visive, come il cimelio del 1870 con uno dei primissimi palloni arrivati dall’Inghilterra. La ricostruzione delle maglie del 1911, maglie bianche (ispirate alla Pro Vercelli) prima di diventare in onore dei Sabaudi azzurre, nel periodo del fascismo il fascio littorio fu posizionato vicino allo stemma, e infine con l’avvento della repubblica il tricolore attuale. Il ricordo di D’annunzio che occupò Fiume e creò una squadra nazionale con lo stemma dello scudetto tricolore. La mostra offrirà tanti spunti  interessanti oltre le maglie, palloni, giornali, ci sarà il menù di bordo Alitalia durante il trasferimento a Città del Messico nel 1970. La corrispondenza della Costa Crociere durante il trasferimento in nave verso i mondiali del 1950, spaccato di un’Italia che non esiste più e la maglia di Mexico ’70. A proposito vorrei svelare un aneddoto pre-finale; gli azzurri non erano certi di arrivarci e quindi non avevano prenotato l’albergo quindi furono costretti a cercarlo di notte andando a dormire molto tardi. Contro il Brasile di Pelè hanno retto solo nel primo tempo per poi crollare nella ripresa ma uscirono comunque a testa alta. Spero ci sia la presenza di tante famiglie, scuole, insegnanti, sarà una festa. Il calcio non è solo il campo, è storia, cultura, valori aggregazione e tante altre cose”. Il sindaco Giovanni Arena sottolinea invece l’aspetto sociale dello sport: “Il calcio non ha bisogno di pubblicità ma nel settore giovanile sono importanti soprattutto le regole comportamentali prima di quelle  agonistiche. La mostra offrirà l’approccio con i viterbesi e magari con i giovani pronti a rivivere insieme ai nonni periodi del passato, e poi la nazionale è l’unica cosa che unisce tutti i colori anche politici”.

 

Orari mostra: 

Da domenica 20 ottobre alla Sala Almadiani, dalle 10 alle 13

Lunedì 21 alle 12 l’inaugurazione ufficiale, con apertura continuata fino al 27 ottobre dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.30.

Ogni pomeriggio incontri, appuntamenti ed eventi speciali dedicati allo sport.

 

   

 

 

 

 

 

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