Il viterbese Giorgio Santucci è il disegnatore del nuovo numero di Dylan Dog

Diego Galli

L’arte, come ben sappiamo, è da sempre stata un punto fermo della Tuscia grazie alle tante opere che è possibile reperire sul nostro territorio. Oggi, però, in tempi così moderni, non possiamo unicamente restare ancorati al passato e crogiolarci nella sicurezza donataci dalla nostra Storia ed è bene parlare anche di coloro che, con la loro “arte moderna”, riescono ad esportare la Tuscia in tutta Italia e nel mondo attraverso canali differenti, come i fumetti. È il caso di Giorgio Santucci, un artista in tutto e per tutto, nato e cresciuto a Viterbo, che questo mese permetterà al celeberrimo Dylan Dog di Sergio Bonelli Editore, di “vestirsi” viterbese con il numero 374, in edicola dal 28 ottobre. “La fine dell’oscurità”, questo il titolo del nuovo albo, ci trascinerà in un mondo ancora più assurdo di quello che l’Indagatore dell’incubo è solito presentarci, forte dei disegni del nostro artista “di casa”.

 

Giorgio, toglici subito una curiosità… come è nata la tua passione nel disegno?

Disegno letteralmente da sempre.

La tua passione per i fumetti immagino sia partita dall’adolescenza. Quali erano i tuo “eroi”?

Da ragazzino leggevo un po’ tutto quello che trovavo in edicola, in particolare supereroi e riviste di fumetti. Poi, al primo anno all’Istituto d’Arte di Orvieto, ho “scoperto” il fumetto d’autore italiano con Andrea Pazienza e il gruppo Cannibale/Frigidaire, Magnus, i Valvoline ecc., quello francese con Moebius e i Metal Hurlant, quello americano con Crumb e tutti gli altri, e la mia testa è letteralmente “esplosa”, decidendo che quella sarebbe stata anche la mia strada.

Quandosi è delineata la tua strada, e quando sei entrato in contatto la prima volta con Sergio Bonelli Editore?

Pubblico dal 1996, con l’uscita di una mia serie da edicola chiamata Giorgio Santucci Stories; ho poi realizzato storie, volumi e illustrazioni per tanti editori e riviste. In seguito, la Sergio Bonelli Editore mi ha contattato per entrare a far parte del gruppo di disegnatori della serie Orfani, da lì sono passato a Dylan Dog, prima con il “Color Fest” e ora sulla serie regolare.

A fine mese sarà pubblicato un numero di Dylan Dog disegnato completamente da te… vuoi parlarcene?

Credo di poter dire che sarà un numero che lascerà il segno nella serie, la splendida sceneggiatura di Mauro Uzzeo mi ha permesso di scatenarmi creativamente e sperimentare senza alcuna imposizione.

Cosa ne pensi dell’evoluzione che ha avuto il personaggio nell’ultimo periodo? Cosa ti piacerebbe vedere sul sentiero dell’investigatore dell’incubo?

Il fatto che disegnatori con uno stile molto forte e personale come il mio possano, ora, dare la loro interpretazione del personaggio è garanzia per un’evoluzione significativa, nonché la prova della bontà del nuovo corso.

Attualmente hai altri progetti in cantiere? C’è qualche tua prossima opera in dirittura d’arrivo?

Sì, oltre a Dylan Dog a fine mese uscirà una corposa graphic novel intitolata “FUCK”, da me disegnata su testi dell’iperbolico Alex Crippa, edita da Edizioni Inkiostro. Sarà un ardito connubio di “action” e “impegno”. Una gran bella bomba, sia nei testi che nei disegni.

Hai mai realizzato una storia completa, oltre ai disegni? Hai mai pensato di scrivere oltre che disegnare?

Nasco come autore completo, e conto di tornare in quelle vesti a breve.

A fine mese ci sarà il Lucca Comics & Games 2017, potremo trovarti là?

Sarò presente alla Sergio Bonelli Editore per firmacopie al loro stand e incontri con il pubblico. Sarà presente anche allo stand di Edizioni Inkiostro per firme e disegni con il volume FUCK, passatemi a trovare.

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