Visto da noi: 1917, una corsa disperata contro il tempo che lascia senza fiato

di Nicole Chiassarini

1917 è il nuovo film diretto dal regista britannico Sam Mendes. Un’opera ambientata durante la prima guerra mondiale, che vede protagonisti George MacKay e Dean-Charles Chapman, affiancati da un cast corale d’eccellenza con Mark Strong, Benedict Cumberbatch, Richard Madden, Colin Fitrh e Andrew Scott.
Nel 1917 le truppe tedesche in Francia si ritirano dietro la Linea di Hindenburg. Blake e Schofield, due giovani caporali britannici dell’8° battaglione, il 6 aprile dello stesso anno ricevono l’ordine di attraversare le linee nemiche, apparentemente abbandonate, e consegnare un messaggio al 2° Devon dell’esercito inglese che potrebbe salvare la vita di 1600 soldati sul punto di attaccare l’esercito tedesco, in quanto quell’apparente ritirata non è che una vile imboscata dei tedeschi. Per Blake l’ordine da trasmettere è più personale che per Schofield in quanto suo fratello maggiore fa parte di quegli uomini in prima linea per l’offensiva. Il loro sentiero per la vittoria si avventura su un terreno accidentato, in mezzo alla Terra di Nessuno, trincee vuote, fattorie disabitate e città rase al suolo, per impedire una battaglia e percorrere più in fretta possibile quel poco tempo che resta.
Come si è sempre studiato tra i banchi di scuola, la Prima Guerra Mondiale fu una guerra di attese, di posizione, trincee e di impotenza umana di fronte ad esse. A differenza del secondo conflitto mondiale, colmo di fronti mobili, teatri d’operazione e infiniti mezzi e strategie, la guerra che vide migliaia di uomini dietro le trincee offre certamente meno materia prima per lo spettacolo. Ma al regista Sam Mendes, premio Oscar per American Beauty, dimentica questo aspetto e ci regala un’opera straordinaria, uno spettacolo per gli occhi di uno spettatore che inevitabilmente diventa incapace di distogliere lo sguardo dal grande schermo. Attraverso un unico piano-sequenza eroico, Mendes racconta la terribile guerra di trincea, accettando la sfida di riavviare dall’inerzia quel motore di un conflitto che non risulta essere cinegenico. Una spettacolare ricostruzione della guerra di trincea, il racconto di una missione pericolosissima. Lanciando i suoi protagonisti in una corsa contro il tempo, senza fiato, ci si imbatte in un fiume di immagini che segue ogni passo dei giovani caporali, aumentando così il senso di ansia e di precarietà, la stessa dei soldati davanti ad un fronte totalmente spettrale. La macchina da presa diventa gli occhi dello spettatore, che può creare il suo film, concentrandosi sui dettagli, ma senza mai lasciare Blake e Schofield nella loro odissea; diventa il terzo compagno e può sentire il freddo, la stanchezza, la paura dei giovani protagonisti. In 1917 si diventa bersagli vulnerabili, vivendo un’esperienza di totale e ineguagliabile immersione, da restare senza fiato dall’inizio alla fine. E sono proprio questi gli elementi che hanno spinto il regista ad utilizzare la tecnica del piano sequenza senza tagli o ritocchi apparenti.
La tecnica e l’ambientazione della guerra fanno sicuramente pensare a film che fecero la storia del cinema, come Arca Russa o Orizzonti di Gloria, ma il prodotto di Mendes si discosta da questi esempi, mettendo comunque in secondo piano il virtuosismo tecnico e la complessità politica (come invece infondeva Kubrick nel suo sguardo sulla guerra), offrendo un ruolo di spicco alle sole emozioni che un espediente simile può provocare ad uno spettatore, di fronte alle emozioni più pure e ad un tempo che inesorabilmente sta per scadere, catturando senza eufemismi il calvario di ogni giorno vissuto al fronte. Ma ad aiutare il regista nel compimento di questa splendida opera, ci sono una fotografia straordinaria di Roger Deakins che accompagna la macchina da presa ogni istante, regalando immagini mozzafiato, l’eccezionale montaggio di Lee Smith e la colonna sonora di Thomas Newman, immersiva e totalmente travolgente in quel torrente di immagini che, come Dunkirk di Christopher Nolan, arricchiscono la nuova stagione dei film sulle due Grandi Guerre. Il tutto supportato da una sceneggiatura semplicissima, firmata dallo stesso Mendes assieme a Krysty Wilson-Cairns, la quale si discosta totalmente dalle complicazioni ideologiche rappresentando una lotta tra bene e male, nettamente separati, per spostare il focus sul viaggio di due coraggiosi che dovranno compiere una missione suicida per salvare altri soldati loro pari.
1917, di Sam Mendes, è un film straordinario. Un racconto che si concentra sull’empatia e il coinvolgimento, trovando il modo di manifestare questi aspetti attraverso competenze e tecniche fuori dal comune. Un vero successo sia per il box-office che per la critica, ne sono un esempio i premi già vinti e la corsa agli Oscar 2020 che, con ben dieci nomination, saprà affrontare a testa alta.

Film visto venerdì 24 gennaio alle ore 22.30 presso la sala 5 Enerpetroli del CineTuscia Village.

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