Villa Rosa, pellegrinaggio a Loreto: un’esperienza insostituibile

Nei giorni scorsi un gruppo di ospiti e operatori di Villa Rosa (Psichiatria e RSA), accompagnati dalle Suore della Congregazione del Sacro Cuore di Gesù, si sono recati in pellegrinaggio presso la Basilica di Loreto, nell’attento rispetto delle misure di prevenzione e protezione sanitaria vigenti.

L’occasione non poteva essere mancata: il passaggio attraverso la Porta Santa con la concessione dell’indulgenza plenaria, nel corso dell’Anno Giubilare Lauretano che si concluderà il prossimo 10 dicembre.

E’ stato questo il modo per creare un ponte ideale di transizione dal periodo più buio della chiusura dovuta alla pandemia ad un futuro diverso che ci attende in cui, con tutte le attenzioni dovute, potremo iniziare a vedere una luce in fondo al tunnel. Luce che orienta l’intera Famiglia Ospedaliera nel percorso da compiere per facilitare il processo di recovery psichico e spirituale da garantire agli ospiti in tutti i modi possibili, dentro e fuori la struttura, così come indicato dal Fondatore della Congregazione San Benedetto Menni.

Sono stati gli ospiti, infatti, il centro della giornata lauretana organizzata dalle Suore di Villa Rosa: il loro “sentirsi gruppo” e condividere, la loro gioia per l’opportunità di uscire dalla struttura per un’intera giornata, le loro aspettative di partecipare a un evento religioso unico e forse irripetibile, il loro respirare quell’ “aria di famiglia” di per sé tanto curativa, in uno spirito di solidarietà e comunione tra tutti.

All’arrivo a Loreto il gruppo ha assistito alla s. messa celebrata dinanzi alla Santa Casa, a cui ha fatto seguito un incontro riservato con il Vescovo di Loreto S.E. Fabio Dal Cin che ha sottolineato l’importanza e la santità dell’opera delle Suore della Congregazione.

Successivamente un frate si è posto a disposizione per condurre il gruppo nel passaggio attraverso la Porta Santa e per spiegare il significato profondo dell’indulgenza plenaria, atta a ripristinare la condizione di integrità presente nell’animo umano prima del peccato.

Infine, lo stesso frate ha consentito una permanenza straordinariamente lunga all’interno della Santa Casa, spiegandone la storia e rispondendo alle domande poste dagli ospiti, autenticamente incuriositi e attenti ai vari aspetti del luogo spirituale, storico, artistico.

Sicuramente si è respirata un’aria di armonia durante tutta la giornata, a tratti rischiarata da un timido sole che non ha permesso i piovaschi previsti dai siti meteo.

E nel viaggio di ritorno, invitati e coordinati dalla Madre Superiora Suor Mariella, la maggior parte degli ospiti, gli operatori (medici psichiatri, infermieri, psicologa, tecnica della riabilitazione psichiatrica, operatrice socio-sanitaria) e le Suore hanno espresso le proprie impressioni sull’esperienza che si andava concludendo. Ognuno a modo suo ha sottolineato qualche aspetto che lo aveva colpito, ognuno ha manifestato la propria individualità e la propria sensibilità.

Il filo conduttore è stato comunque l’accento sulla profonda riconoscenza a chi si è adoperato per la realizzazione di questo evento, sulla bellezza e l’utilità della manifestazione religiosa, sulla gioia di essersi risentiti liberi dopo un anno e mezzo di chiusura dovuta al Covid-19, sul piacere di condividere un’esperienza comune tra ospiti, sanitari e Consorelle che molto avvicina e crea quel senso di appartenenza e collaborazione che facilita i percorsi di cura.

A nome di tutti i partecipanti arrivi il nostro GRAZIE più in alto possibile!

Villa Rosa Viterbo

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