“Vespe” e arbitro, punture letali poker pesante a Castellammare

di Claudio Petricca

CASTELLAMMARE DI STABIA – Ci rimane veramente difficile commentare una sconfitta così pesante dopo una prestazione onorevole condotta dai gialloblù fino alle battute finali. Rimangono però impietosi i numeri che ci parlano di una sconfitta pesante, anche se amplificata nelle battute finali, che è la quarta in cinque partite, una sterilità offensiva che inizia a preoccupare e una fragilità psicologica sotto gli occhi di tutti. PERSECUZIONE – Tutto nasce però dal “peccato originale” di Gariglio che regala ai padroni di casa all’ultimo minuto del primo tempo un calcio di rigore inesistente come poi dimostreranno le immagini televisive, la madre degli errori che condiziona la partita. E qui torniamo sul solito dibattito malafede-incompetenza che non ci darà mai una risposta, tale è stata la svista che ha incanalato poi il proseguo della partita. Nonostante le avversità i ragazzi di Sottili hanno comunque giocato a viso aperto contro la neo capolista del campionato fino allo sbandamento finale, atteggiamento questo che non è andato giù al tecnico gialloblù. La sensazione è quella di una lotta contro i mulini a vento, situazione questa sottolineata anche dal tecnico oltre che da diversi addetti ai lavori. Tradotto in parole povere c’è la sensazione che ci sia una sorta di persecuzione nei confronti della squadra di Camilli reo solo di aver cercato una sacrosanta giustizia calpestata dai poteri forti del calcio italiano.
DEMERITI – Al di là dei torti che sono comunque sempre contro la Viterbese, emergono però preoccupanti demeriti della squadra che fatica a segnare, un solo gol in cinque partite, e di una fragilità psicologica preoccupante che riaffiora come un iceberg nei momenti di difficoltà. Errori da correggere in fretta se non si vorrà andare incontro ad una stagione tribolata fino alla fine visto che in questo girone ci sarà da lottare con sciabola ed ascia in mano.
SOTTILI – Il tecnico gialloblù è visibilmente contrariato a fine gara ed in sala stampa del “Menti” ai microfoni di “Direttasportviterbo.it” riavvolge in nastro della serata. “Si viene fuori da questa situazione non piangendosi addosso – afferma il tecnico – perché se cominciamo a trovare gli alibi non ne usciamo più, ci sono delle difficoltà e dobbiamo fare qualcosa in più per superarle con la consapevolezza che quando le avremo superate saremo più forti di prima, però dobbiamo avere questa forza. La squadra ha avuto forza fino al 2-0 dopo il quale abbiamo fatto una figura di merda, la squadra si è mangiata tutto quello che di buono aveva fatto fino al gol del 2-0 perché fino all’occasione di saraniti siamo stati all’altezza della Juve Stabia, una squadra che sta facendo benissimo, un grandissimo campionato, ma se fgino a quel momento li c’era una squadra che aveva avuto una occasione in più questa era la Viterbese. Poi fanno gli errori tutti e ok, accettiamoli, ma in questo momento gli errori sono solo ed esclusivamente contro la Viterbese, è un dato di fatto. Cosa dobbiamo stare li a dire che ce la fanno pagare per tutto quello che è successo? Se nessuno ha il coraggio di dirlo lo faccio io, è un dato di fatto che oggi è eclatante, clamoroso ma non è solo nell’episodio del rigore, sono tutti gli atteggiamenti e tutte le situazioni che si ripresentano costantemente nell’arco delle partite. Ma ora dobbiamo chiudere questa storia, ci penserà la società, come il gruppo pensando a questo non se ne viene più fuori ed a me girano le palle ma forte anche perché non si può buttare all’aria tutto quello di buono fatto, dilapidarla e quasi vergognarsi per quello che abbiamo fatto nei minuti finali della gara e questo non l’accetto e non lo debbono accettare anche i giocatori”. Nel finale i cori dei tifosi gialloblù all’indirizzo della squadra: “Cinque partite un punto , perdi 4-0 fuori casa, ti danno fastidio ma è giusto che ti diano fastidio e possono dire quello che vogliono, è legittimo. Questo deve essere preso come uno stimolo, fare meglio, e cominciamo anche a guardare la classifica perché comunque se anche tutte le squadre avessero fatto cinque gare, con un solo punto saremmo comunque in questo posizione qui. E’ l’ora di darci una svegliata e cominciare a portare a casa la pagnotta perché forse è bene cominciare a capire che c’è da andare a fare la guerra per portarla a casa che non vuol dire non giocare bene a pallone ma vuol dire stare sul pezzo sempre perché dopo il 2-0 abbiamo perso la faccia e non la dobbiamo mai perdere mai. L’orgoglio, la passione per quello che facciamo ce lo dobbiamo mettere sempre ma continuiamo a giocare sempre non cher si sbraga, questo non lo accetto. La difficoltà di questo momento è la fragilità che ha la squadra che quando non vede più a portata l’obiettivo si disunisce, molla e fa le figure che abbiamo fatto oggi. Non è nemmeno un alibi l’inserimento in questo girone, non è che si gioca in undici contro dodici, adesso è un susseguirsi di situazioni che vanno tutte ad aggravare quella che è la difficoltà principale che sono i pochi punti fatti sul campo, un insieme di cose che si vanno a sommare e che in questo momento diventano un fardello grande da sopportare, se ne vogliamo uscire fuori dobbiamo avere la capacità di reggere, tener botta, lavorare, e la miglior medicina di tutte sarebbe quella di tornare presto alla vittoria. Abbiamo poco tempo, tra quattro giorni si rigioca, dalle difficoltà se ne esce e sempre, tranne quando si muore, e tutte le volte che se ne esce siamo più forti di prima, dobbiamo prenderla come una sfida però questa sfida la voglio vincere o almeno me la voglio giocare fino alla fine per vincerla, credo che ci siano le potenzialità per poterne uscire quanto prima a patto che e ritornano tutti quei discorsi fatti prima che deve essere a prescindere altrimenti sarà ancora più dura”.

 

 

 

Foto di Alessandro Pierini.

 

 

 

Foto di Rosario Criscuolo.

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