Unitus ha festeggiato i primi 40 anni. Ruggieri: Viterbo sta di diventando una città universitaria”

di Luciano Costantini

“Abbiamo fatto il massimo per mantenere armonia e stabilità e di questo dobbiamo essere tutti orgogliosi”. Il Magnifico Rettore, Alessandro Ruggieri, stila sinteticamente il bilancio dei primi quaranta anni dell’Università della Tuscia nel corso della cerimonia di premiazione dei docenti e del personale amministrativo. Di ieri e di oggi. Una relazione scarna, ma puntuale, che evidenzia i passi salienti dell’ateneo che oggi è tra i più qualitativamente importanti a livello nazionale, come ricorda lo stesso Rettore: primo posto come presenze di studenti, figli di genitori non laureati, “che vuol dire libero accesso a tutti alla cultura e alle professionalità; 54% di studenti proveniente da fuori della provincia e della regione che vuol dire che abbiamo un ruolo su tutto il territorio nazionale”. “Oggi – puntualizza Ruggieri – possiamo finalmente dire che Viterbo sta di diventando una città universitaria”. Grazie a nuove e proficue sinergie con l’amministrazione comunale e a un tessuto a rete creato con altri soggetti locali come la Fondazione Carivit, Federlazio, Unindustria, gli ordini professionali e le organizzazioni agricole. “Tutti si sentono parte di questa grande squadra. E noi, senza gli studenti, saremmo solo un ente di ricerca e non una università”. Certo – avverte il Magnifico – questo non vuol dire che ci possiamo fermare, perché stiamo attraversando tempi difficili per quanto riguarda le risorse a disposizione e le infrastrutture, carenti in particolar modo per la Tuscia e nella Tuscia. Auditorium gremito, presenti autorità civili e militari, il vescovo Lino Fumagalli, il sindaco di Viterbo, Giovanni Arena, che porta il saluto della città e, soprattutto, l’impegno dell’amministrazione a pensare e realizzare nuove iniziative in accordo con Unitus. Poi la consegna di medaglie celebrative a coloro che nei quaranta anni trascorsi hanno ricoperto importanti ruoli istituzionali. Riconoscimenti ai figli, Gabriele e Giuseppe, del primo Rettore, Gian Tommaso Scarascia Mugnozza (1979-1999) e del secondo Marco Mancini (1999-2013). Premiato anche il giovane studente, Lorenzo Silvi, che ha realizzato una stele celebrativa che resterà nei giardini dell’università.

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