“ Un cielo tra le sbarre “: il laboratorio di cinema per i detenuti

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L’associazione culturale Real Dreams di Tuscania (VT) in collaborazione con il Nuovo Complesso Penitenziario di Civitavecchia (RM), il patrocinio del Comune di Civitavecchia e il prezioso sostegno dell’assessorato alla Cultura e Politiche giovanili della Regione Lazio, presenta il progetto “Un cielo tra le sbarre”, il laboratorio cinematografico di sceneggiatura, ripresa e montaggio destinato ai detenuti e finalizzato alla realizzazione di un cortometraggio.
Il progetto che ha vinto il bando regionale 2016 per la promozione e la valorizzazione del patrimonio audiovisivo del Lazio, permetterà ai partecipanti di confrontarsi con un percorso creativo che va dall’ideazione del cortometraggio alla realizzazione tecnica, con l’utilizzo di strumenti professionali di ripresa e montaggio e il coinvolgimento di attori e registi. Il laboratorio durerà fino a marzo 2017 per un totale di 5 mesi e 100 ore complessive. Gli incontri con i detenuti verranno ripartiti in scrittura e avvicinamento alla recitazione, ripresa video e montaggio, creazione colonne sonore.

Per l’associazione culturale Real Dreams che da anni opera nell’organizzazione di eventi culturali e nella realizzazione di corti attraverso laboratori di scrittura e recitazione, il progetto vuole favorire il processo di crescita dei rapporti interpersonali dei detenuti, fornendo stimoli culturali, valorizzando il dialogo e il confronto tra pari con un lavoro di equipe. Per il direttore artistico Pietro Benedetti, regista incaricato del laboratorio e della supervisione del cortometraggio che verrà prodotto, “la cosa fondamentale del progetto è creare il gruppo e riuscire a tirare fuori l’anima di queste persone che per vari motivi sono ora detenuti. Con il lavoro del laboratorio si vuole dargli uno spazio per esprimersi, e con l’uso del linguaggio del cinema dargli una voce e una nuova motivazione”.

“E’ importante realizzare per i cittadini detenuti percorsi artistici e di formazione culturale. Imparare l’arte e i mestieri dello spettacolo – dichiara l’assessore alla Cultura e Politiche giovanili Lidia Ravera – può fornire, oltre al sollievo psicologico e alla rottura dell’isolamento e del silenzio, utili sbocchi professionali per il tempo in cui torneranno in libertà o semilibertà. Come Regione Lazio sosteniamo nelle carceri rassegne audiovisive, laboratori cinematografici come ‘Un cielo tra le sbarre’, compagnie teatrali e le officine delle arti e dei mestieri, con la passione di chi crede nella funzione salvifica dell’espressione di se, della narrazione, della creatività”.

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