Un borghese picccolo piccolo,un ritratto di agghiacciante attualità

Luciano Pasquini

Un buon inizio quello di sabato sera per la stagione di prosa al teatro dell’Unione.Ad aprire il sipario un capolavoro del passato e riproposto ai nostri giorni “Un borghese piccolo piccolo” un romanzo straordinario di Vincenzo Cerami da cui è stato tratto successivamente, il capolavoro cinematografico di Monicelli. Il romanzo, che diverge dal film in alcuni nodi narrativi essenziali, è un ritratto di agghiacciante attualità. Il Borghese piccolo piccolo è Giovanni Vivaldi, un uomo di provincia che lavora al ministero, il cui più grande desiderio è quello di “sistemare” suo figlio Mario. Ma come ottenere una raccomandazione? Inizia così una ricerca disperata di una “scorciatoia” per garantire un futuro al figlio, in questo caso rappresentata dalla Massoneria. La raccomandazione è avvertita dalla nostra società come qualcosa di necessario per sopravvivere, questo è lo snodo fortemente attuale della storia. Il protagonista è affidato all’arte di un grande interprete del nostro teatro, Massimo Dapporto, capace di rendere il ridicolo e il tragico nello stesso tempo, regalando grande umanità e semplicità alla famiglia Vivaldi. Le musiche sono appositamente scritte dal premio Oscar Nicola Piovani. Sulla scena un grande Massimo Dapporto, capace di rendere il ridicolo e tragico nello stesso tempo, regalando grande umanità e semplicità alla famiglia Vivaldi. Il pubblico attento ha gradito in un teatro che però non ha registrato nel suo esordio il tutto esaurito.

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI