Luigi Serafini, e il fenomeno”Codex Seraphinianus” divenuto oggetto di culto in tutto il mondo

Tutti coloro che sono stati presenti all’incontro di venerdì 17 maggio, pomeriggio  beneficiando  della presenza straordinaria di Luigi Serafini, artista e designer di fama mondiale hanno avuto  modo di apprezzarne  l’arte e le sue opere  ma soprattutto riferimenti  della mostra attualmente in corso al MACRO di Roma.

Luigi Serafini (Roma, 1949) è un artista, architetto, autore e designer, la cui ricerca si è sempre sviluppata al di fuori dei contesti più convenzionali dell’arte.

Il “Codex Seraphinianus” è la sua più nota opera editoriale. Un libro illustrato pubblicato nel 1981 che negli anni è diventato famoso in tutto il mondo in una nicchia di appassionati. Pubblicato i origine da Franco Maria Ricci è ora edito da Rizzoli.Copie del libro sono state omaggiate a parte del pubblico presente che l’artista ha firmato una per una.Un atto pregevole se si considera che  il Codex ha venduto circa 70mila copie in tutto il mondo.

Il Codex, che Serafini scrisse e disegnò in due anni e mezzo a partire dal 1976, è diviso in più parti che trattano diversi argomenti, come una normale enciclopedia: ci sono la botanica, la zoologia e la mineralogia, la moda, la gastronomia e la tecnologia. Del finale del Codex Seraphinianus Italo Calvino, nel 1982, scrisse:

Il destino d’ogni scrittura è di cadere in polvere, e pure della mano scrivente non resta che lo scheletro. Righe e parole si staccano dalla pagina, si sbriciolano, e dai mucchietti di polvere ecco che spuntano fuori gli esserini color arcobaleno e si mettono a saltare. Il principio vitale di tutte le metamorfosi e tutti gli alfabeti riprende il suo ciclo».

Per chi non avesse partecipato all’incontro la registrazionedell’incontro è disponibile sul canale YouTube della Biblioteca Consorziale di Viterbo:

https://www.youtube.com/watch?v=kcUe5SYhknw

(foto: Miriam Giacci)

 

 

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