Tutto esaurito e grandi applausi al Teatro dell’Unione per l’Operazione

Donatella Agostini

Tutto esaurito al Teatro dell’Unione di Viterbo domenica 7 gennaio per “Operazione – In barca a vela contromano”. Stefano Reali, regista che ha collaborato giovanissimo con Sergio Leone e che ha scritto e diretto molte delle più recenti fiction televisive di successo, firma e dirige un’opera che è uno spaccato divertente e semiserio dell’Italia contemporanea: vizi e virtù, solidarietà e meschini interessi, amicizia e arrivismo. Italianità garantita dall’ambientazione emblematica della vicenda in un grande ospedale romano, dove arriva attutita la frenesia delle notti magiche dei mondiali di calcio del 1990. Il protagonista, Massimo, è un ragazzo che riesce a farsi ricoverare in Ortopedia per sottoporsi ad un’operazione di routine al ginocchio. Il suo compagno di stanza, Luigi, è un veterano della lunga degenza e dal suo letto ha avuto tutto il tempo di osservare e di imparare a conoscere le dinamiche interne all’ospedale. Luigi racconta a Massimo delle lunghe liste d’attesa a cui sono costretti i pazienti, della vanagloria dei primari, dell’incapacità degli assistenti chirurgo, e gli fa venire dei dubbi circa il buon esito della sua operazione, al punto di farlo esitare e scegliere, forse, di rinunciare all’intervento. Ma in realtà, nessuno dei protagonisti è quello che vorrebbe far credere: finzione e disvelamenti, sorprese e colpi di scena si alternano in una commedia che mette in evidenza con leggerezza situazioni di malasanità e disfunzioni note a ciascuno di noi. Nicolas Vaporidis interpreta Massimo, conferendogli tratti caratteriali e movenze dei personaggi che ha già portato sul grande schermo. Vaporidis si trova molto a suo agio sul palcoscenico, e il suo personaggio regge da solo il ritmo durante tutta la prima parte. Antonio Catania impersona Luigi, sornione, divertito e impenetrabile. Completano il cast un campione della romanità come Maurizio Mattioli, nei panni dell’infermiere Luigi, Gabriella Silvestri, che è la convincente caposala Maria, e Marco Giustini nelle vesti del rampante ed arrivista dottor Cupreo. Al termine dello spettacolo, il saluto al pubblico da parte del regista Stefano Reali: “Sono molto felice di ritornare sul palco del Teatro Unione, dove cinquantacinque anni fa sono stato bocciato al provino dello Zecchino d’Oro”, ha esordito tra le risate e gli applausi. Reali ha ringraziato le autorità, l’ATCL, che ha organizzato lo spettacolo, il cast e il personale del teatro che con la sua disponibilità e competenza ha permesso di mettere in scena la sua opera a tempi di record. “Questo teatro è un tale gioiello che sarebbe un peccato non portarci un po’ di vita, di calore e di iniziativa. Viterbo ha diritto ad avere un centro culturale, di divertimento e di intrattenimento, dove si possa coniugare comunicazione e il piacere di ritrovarci tutti insieme in questo calore. E lo dico da quasi viterbese, visto che ho passato qui una parte della mia infanzia. E mi ricordo ancora qualche parola in dialetto!”.

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