Livornese di nascita, viterbese dall’età di otto anni. Franca Rizzello (classe 1968) si divide tra il lavoro, il marito, i figli e l’hobby di creare con le proprie mani oggetti, soprammobili, ninnoli e cadeaux di ogni tipo, soprattutto utilizzando cera fusa.
Una novella madame Tussaud formato locale che spesso se ne sta fino a tarda sera nel suo laboratorio adiacente all’abitazione del Cunicchio a Viterbo. “Mi rilassa – ammette – e mi consente di fare il pieno di serenità”. Per Instagram, dove posta le foto delle sue creazioni, è “Franca FrenkyCandles da Viterbo, artigiana per vocazione amante delle cose fatte a mano”.
Sul tavolo di lavoro c’è di tutto: attrezzi di varia utilità (sgorbie, lime, mini-scalpelli, coltelli, pinze, colle a presa rapida, spatole, trapani, barattoli di colori e profumi, raschietti), un calderone per scaldare la cera, riviste, foto di vario genere e una serie nutrita di stampini in silicone dalle forme più diverse e curiose da cui nascono fiori, bomboniere, segnaposto, statuine, porta gioielli, oggetti natalizi, frutta, soprammobili, centri-tavola, candeline dalle forme più bizzarre, bracciali, collane, tutti intrisi di gradevoli profumi sprigionati dalla cera.
Alcuni calchi li crea da sola, sia per risparmiare e sia per garantire una migliore originalità al prodotto. Sta di fatto che ogni oggetto è un’opera d’arte, un unicum, ognuno diverso dall’altro. La sua specialità sono le candele. Una per una, fatte a mano con cura e ingredienti naturali e profumati. Di gran classe quando decorano il centro tavola per garantire atmosfere esclusive.
Un hobby che rende? “Poco, se ci limitiamo alle vendite dirette nelle bancarelle allestite per le feste di paese. Abbastanza, se metto in conto la possibilità di mostrare al pubblico le mie creazioni, incontrare e conoscere potenziali acquirenti per successive occasioni come matrimoni, comunioni compleanni, ricorrenze particolari, anniversari e quant’altro. Oggi si è portati a fare regali originali. Quale migliore occasione per un “pensiero’ personalizzato senza ricorrere ad oggetti banali di uso comune?”.
Di solito queste potenzialità artistiche si manifestano da giovani. Per Franca il colpo di fulmine è solo di un paio di anni fa, quando per gioco si mise e confezionare una margherita di cera. Da quel giorno è stato un crescendo di voglia e di sfide. Ha influito anche un malcelata emulazione per la cognata Patrizia che da tempo confezionava oggetti dl genere, addirittura col sale.
Il bello è che questo “sacro fuoco” lo sta trasmettendo alla figlia Mila che ha scelto di cimentarsi con le perline utilizzate per borse, collane, bracciali, ventagli, anelli, portachiavi e gingilli vari. Madre e figlia allestiscono la bancarella dove meglio capita, in occasione di manifestazioni popolari nei vari paesi della provincia come è già stato a Soriano nel Cimino, Marta, Capodimonte, Sutri, Ronciglione e la stessa Viterbo.
Al posto della cera Franca usa a volte il sapone che va a prendere la forma degli stampini con l’aggiunta di un colore meno biancastro e più intonato al tipo di profumo utilizzato. Il sapone si fa opera d’arte e conferisce all’oggetto un’ulteriore curiosità.
Va ricordato che a Viterbo si muove una folta schiera di artigiani a vario titolo che sono iscritti al Comune nell’elenco dei cosiddetti “Hobbysti”. Vengono puntualmente invitati dagli organizzatori della varie feste e sono riuniti in gruppi che fanno capo a chi si occupa di programmare le uscite, le posizioni lungo le strade e di assicurare i necessari servizi.
Accanto a loro agisce un’altra schiera di artisti ambulanti che propongono sulle bancarelle documenti d’epoca, vecchi libri e riviste, foto ingiallite, oggetti di antiquariato, monete di varie epoche, anticagli di ogni genere, che danno vita e valore ad una “pillola” che merita di essere sostenuta e promossa alla pari di quella formata da realtà monumentali, paesaggistiche, artistiche e culinarie.
Nella foto, Franca Rizzello nei suo laboratorio di Viterbo
La rubrica “Tuscia in pillole” va in vacanza e riprenderà a settembre… Buona estate!
L’autore*
Console di Viterbo del Touring Club Italiano. Direttore per oltre trent’anni dell’Ente Provinciale per il Turismo di Viterbo (poi Apt). È autore di varie monografie sul turismo e di articoli per riviste e quotidiani. Collabora con organismi e associazioni per iniziative promo-culturali. Un grande conoscitore della Tuscia.
























