Tajani e Giovani Democratici, Telli (Prc Viterbo): “Ha senso che la città riservi ai politici locali e nazioinali l’accoglienza che meritano”

Poiché Viterbo il 3 settembre diventa la passerella dei politici locali e nazionali, ha senso che la città riservi loro l’accoglienza che meritano: è successo con Salvini qualche anno fa, ed è oggi il caso di Antonio Tajani: un pezzo grosso, l’esponente di una delle forze di governo, quello che a parole deplora il massacro a Gaza (troppa grazia…), poi però in concreto non vuole che si interrompano i rapporti o si sanzioni chi quel massacro lo sta perpetrando. I Giovani Democratici di Viterbo finalmente se ne accorgono: e salutano l’invito del capofacchino di Santa Rosa a “illuminare le menti” dei potenti del pianeta, leggendolo come un grido di rabbia e di speranza. Scrivono un comunicato, attaccano dei manifesti. Hanno ragione. Solo che hanno così tanta ragione che non solo la destra si precipita a condannarli, ma persino i grandi del loro stesso partito, con florilegio di comunicati stampa, in spregio di ogni buon gusto: “odiatori!”, “maleducati!” – gli dicono stizziti – “non si parla di politica il giorno della santa patrona”, e poi “non si attaccano i manifesti sul muro senza regolare permesso”. Siamo al paradosso. Per cui, fateci capire: c’è un genocidio in corso, un massacro sistematico perpetrato in barba al diritto internazionale, a cui i governi di mezzo mondo assistono con un mix di impotenza e complicità. E il problema del principale partito di “opposizione” (diciamo così) è che i loro giovani incollano manifesti in cui denunciano le complicità delle forze di governo?

Per quanto ci riguarda, da comunisti condividiamo l’iniziativa di questi ragazzi, e ci auguriamo che se ne vadano da quelle stanze asfittiche sbattendo la porta. C’è di meglio in giro. Ci vediamo in piazza. Largo ai giovani!

 

Luigi Telli
Partito della Rifondazione Comunista – Circolo di Viterbo

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