Sulla stessa onda, la storia di un un amore adolescenziale che deve fare i conti con la malattia

di Nicole Chiassarini

Sulla stessa onda è il primo lungometraggio di Massimiliano Camaiti, prodotto dalla collaborazione tra Netflix e Mediaset. Tra la passione per la vela e il desiderio di vivere il primo amore, questo film presenta molte ingenuità seppur pieno della dolcezza dei suoi giovani protagonisti.

Una romantica avventura estiva, nata sotto il caldo sole siciliano, diventa ben presto una dolorosa storia d’amore che obbliga un ragazzo e una ragazza a crescere troppo in fretta.

Sara e Lorenzo si incontrano alla fine dell’estate a un corso di vela, si piacciono e non passa molto tempo prima che un sentimento potente nasca in loro. Sara, però, ha una malattia degenerativa che potrebbe vederla presto su una sedia a rotelle. Ma insieme a Lorenzo riuscirà a far sì che anche un piccolo amore nato sul mare possa diventare eterno.

Complice anche l’ambientazione siciliana e il tema della vela, uno sport che non si vede spesso al cinema, Sulla stessa onda aveva le potenzialità per mostrarci qualcosa di diverso in un tema che spesso ha regalato delle bellissime storie.

Di nuovo Netflix e Mediaset collaborano per un progetto incentrato su storie di tipo giovanile, in pieno teen movie. Così Camaiti, alla direzione dei giovani Elvira Camarrone e Christian Roberto, ci propone una giovane commedia drammatica, dove la malattia della protagonista diventa il motore stesso della narrazione.

Il film, quindi, rientra appieno in quel filone narrativo che vede crescere di pari passo l’amore e la degenerazione di un male. Assieme all’impegno dei protagonisti per sostenersi a vicenda.

Purtroppo, però, l’ombra dell’emittente televisivo risulta fin troppo presente nella tecnica e nei toni del film. Pertanto l’opera risulta meno riuscita rispetto ad altri titoli presenti sulla piattaforma streaming.

Ma questo non riesce a destabilizzare troppo lo spettatore. Infatti Sulla stessa onda si avvicina soddisfacentemente alle aspettative dello spettatore di commuoversi di fronte alla storia di questo giovane amore.

La regia manifesta più volte il desiderio di attenzione per tutte le tappe che caratterizzano la storia e il tipo di narrazione cinematografica. Segue una linea ben definita che, per quanto scolastica e molto improntata sulla facilità e la comprensione del testo, compone una sceneggiatura abbastanza completa e solida su cui poter costruire.

Sicuramente il merito è anche dei due giovani protagonisti, perfettamente caratterizzati con comprensione e con una dolcezza che non sempre il cinema italiano è riuscito a dimostrare.

Sulla stessa onda è una storia d’amore giovanile, che fa da contorno al dolore della malattia e lo sport come occasioni per comprendere l’importanza di vivere fino a fondo. Poche parole, spesso sussurrate o accompagnate da gesti altrettanto discreti e essenziali, ne fanno un’opera in grado di coinvolgere emotivamente chiunque la guardi.

 

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