Sold out per il Capitano Ultimo alla Rocca di Montefiascone

di Luciano Costantini

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E’ conosciuto come “Capitano Ultimo”.Di lui si sa che all’anagrafe è registrato come Sergio De Caprio, che  è nato nella toscana Montevarchi nel febbraio del 1963. E poi una lunghissima carriera nell’Arma dei Carabinieri, una vita dedicata alla lotta contro la mafia. Oggi colonnello della Benemerita. Persino un passaggio in politica come Indipendente. Ma il passato, il presente e probabilmente anche il futuro di “Capitano Ultimo” è legato a una città, Palermo; a una data, il 15 gennaio 1993; a un padrino, anzi al padrino dei padrini, Salvatore Totò Riina. Fu il “Capitano Ultimo” trenta anni fa a mettere le manette al più potente e sanguinario boss di Cosa Nostra. Nel pomeriggio di sabato Sergio De Caprio è stato ospite nella Rocca di Montefiascone per presentare il libro di Pino Corrias “Fermate il capitano Ultimo”. Salone gremitissimo, soltanto posti in piedi. Fisico robusto, giacca scura sopra un pullover rosso granata (i colori dell’Arma, non per niente), fazzoletto bianco nel taschino, scarponcini marroni, una voce rotonda, forte, associata ad un inconfondibile slang toscano. Il viso no, a coprirne i lineamenti e non per vezzo, ma per immaginabili esigenze di sicurezza, un foulard nero con impressa la fiamma color argento dei Carabinieri. A fare gli onori di casa la sindaca di Montefiascone Giulia De Santis, l’assessore alla Cultura Renato Trapè, il segretario provinciale NES (Nuovo sindacato carabinieri) Giuseppe Mancuso. E’ presente, naturalmente, l’autore del libro Corrias. A intervistare il colonnello è Giorgio Renzetti, responsabile della pagina viterbese del Messaggero. Le domande non possono non ruotare attorno ai due fatti di cronaca politica più attuali: l’arresto di Matteo Messina Denaro, trenta anni dopo quello di Riina, e il 41 bis, cioè il carcere duro per i mafiosi. “Capitano Ultimo” non entra nei dettagli che hanno alimentato anche roventi polemiche. Quello di Messina Denaro un arresto pilotato? Non credo, mentre credo che a certe vittorie si arrivi avendo a disposizione maggiori risorse? Il 41 bis? Sicuramente è anticostituzionale, ma necessario in situazioni di emergenza, purché sia accompagnato da misure adeguate che servano a combattere la mafia. Più a lungo, l’ufficiale, si sofferma sulla cattura di Riina. Racconta nei particolari nomi e cognomi, perfino quelli delle vie. E poi la decisione di non perquisire immediatamente la villa del mafioso appena finito in manette. Su quest’ultima circostanza, sottolinea, c’è ancora chi non ha capito o ha capito fin troppo. E’ chiaro che crede alla giustizia, alla lotta alla malavita in generale; un po’ meno a una parte di coloro che la amministrano. Alza ancora i toni della voce rivolgendosi alla platea che applaude: “Voi dovete controllare, i vostri sindaci devono controllare. Siete cittadini e non sudditi, guardate sempre tutti in faccia senza paura. Voi siete la bandiera per la quale i carabinieri hanno sempre combattuto, combattono e combatteranno”.

Capitano Ultimo

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