San Faustino esce dall’ombra con Luminaria

di Paola Maruzzi

Dal 20 dicembre riflettori accesi su”Luminaria”, il progetto di street art siglato da Cantieri dell’Arte e Arci Viterbo, in programma fino al 6 gennaio nel rettangolo multietnico di Viterbo. Parole luminose da ammirare con il naso all’insù e installazioni d’artista in spazi concessi dai privati fanno di questa iniziativa un “tentativo per far uscire dall’ombra San Faustino, quartiere bistrattato e oggetto di narrazioni troppo spesso negative”, ha spiegato il curatore Marco Trulli.
Dopo l’inaugurazione di “Simulacra”, la mostra collettiva di Librimmaginari ospitata al Biancovolta, via delle Piagge torna a manifestarsi in tutta la sua vivacità culturale.
Inclusione ed esclusione sociale, convivenza tra dimensione pubblica e domestica sono alcuni dei temi affrontati dei cinque artisti coinvolti: Pasquale Altieri, Massimo De Giovanni, Davide Dormino, Chiara Tommasi e Paul Wiedmer. A questi si sommano le mani dei rifugiati e dei richiedenti asilo che hanno contribuito ad intrecciare i fili di ferro per formare le nove parole luminose (tra cui “casa”, “notte” e “poesia”) e la disponibilità dei residenti che hanno messo a disposizione i balconi e le facciate delle loro case.
Un totale di 14 installazioni snodate attraverso un percorso che va da Piazza San Faustino fino allo Spazio Pensilina, una passeggiata interessante anche per riscoprire luoghi simbolo di una Viterbo che fu (come l’ex negozio di video-giochi della famiglia Scarsella diventata “contenitore di luce” grazie all’intervento di Wiedmer) o per immergersi nell’intimità di un cortile privato (è il caso dello studio del fotografo Francesco Biganzoli).
Tra le opere che meglio portano impresse la voglia di immaginare, proprio nel fulcro di San Faustino, uno spazio pubblico più accogliente, menzioniamo “Luce nuova” della Tommasi: un’installazione di panni stesi ad asciugare ed evidenziati da un profilo di lucine.

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