Romano Liviabella il pittore della vera Viterbo, una mostra a venti anni dalla morte

Di Ferruccio Ferruzzi

Romano Liviabella
Romano Liviabella è stato, con Carlo Vincenti, uno dei pittori “maudit” che, per qualche decennio, hanno esplorato l’animo della città – spesso, ai suoi stessi abitanti, sconosciuto – con il loro spirito libero e, se vogliamo, eccentrico, sicuramente anomalo rispetto al conformismo viterbese, che l’ha bollati “goji !”.
Carlo è stato, tra gli artisti, il più vicino a Romano anche se per poco tempo, tanto breve è stata la sua vita.
S’erano conosciuti quando Romano Liviabella stava ritraendo un palazzo sulle “scalinette” di via Saffi.
Carlo – come m’ha raccontato Romano – s’era messo zitto, zitto a disegnare accanto a lui; lo accompagnò poi a casa, e diventarono subito amici. Anzi di più: diceva che Carlo era l’unico pittore col quale non aveva mai litigato, che è un gran segno di amicizia conoscendo il “caratteraccio” e i furori di Romano.
Che aveva esordito in grande, litigando con Giorgio de Chirico quando, non ancora ventenne – così mi raccontava – lo aveva incrociato nella coloreria Paciosi, in via del Corso, a Roma.
“Fai largo ragazzo, passa de Chirico” avrebbe detto il grande pittore al giovane Liviabella che, sul bancone, stava scegliendo i colori.
“E no, tu le mani qui non ce le metti !”, gli avrebbe risposto Romano, per nulla intimidito.
A Viterbo, con Pirro Meacci, altro artista dal carattere fumantino, erano accese discussioni: “mi diceva Meacci” raccontava Romano “non devi fare le nuvole nei tuoi cieli, li rovini, devi lasciarli azzurri”.
E replicava: “se gli piacevano tanto quei cieli, poteva farli lui, se ne era capace !”.
Di questi personaggi riparlammo, anni dopo, quando deluso e amareggiato, sentendosi inutile e ignorato, malediceva la sua vita di pittore. Cercavo di consolarlo ricordandogli che in Consiglio comunale si discuteva di intitolare tre vie della città a pittori che aveva conosciuto e, almeno due, suoi amici: Carlo Vincenti, Pirro Meacci e Antonio del Tavano.
E un giorno, magari, ci sarebbe stata una via Romano Liviabella…
Apriti cielo, queste cose infiammavano il suo spirito polemico, come quando l’amico Giulio Signorelli “osò” proporlo al Comune di Viterbo per un “Leone d’oro”, insieme ad altri artisti: rischiò di perderne il saluto…
Eppure, caro Romano, la “fama” t’ha sfiorato: in un film “pecoreccio” con Renzo Montagnani, “Peccatori di provincia”, un tuo quadro compare alle spalle del sindaco di Manziana.
Per fortuna non l’hai saputo, sennò chissà che parapiglia…
Foto:  Romano Liviabella con i suoi quadri, al Gran Caffè Schenardi, nel suo “periodo rosa”.
 Per ricordarlo, una mostra di suoi quadri verrà allestita dal 18 settembre al 5 ottobre 2025, a Viterbo, nella chiesa di S. Maria della Salute, sede di Archeotuscia, davanti le Poste centrali di via Ascenzi.Ingresso libero:Potrebbe essere un'immagine raffigurante ‎1 persona e ‎il seguente testo "‎Ά مم ¥ OKUINE DECLIAvor AVUDCATI VITERBO VITERBO NEI SUOI QUADRI ROMANO LIVIABELLA a 20 anni dalla scomparsa 18 Settembre- 5 Ottobre 2025 Chiesa Santa Maria della Salute (di fronte alle Poste Centrali di via Ascenzi) orario 10:00 13:00 16:00 19:30 Inaugurazione: giovedì 18 Settembre ore 18:00 Ricorderanno Romano: Mariella Zadro Ferruccio Ferruzzi Info: 347. 347.1114250 11 14250 eisenfer@gmail.com gmail. eisenfer‎"‎‎
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